Gianni Maria Guidi, morto il capo della psicosetta delle bestie

Il farmacista di 79 anni, chiamato il Dottore, era considerato la guida di una banda accusata di adescamenti e violenze sessuali a Milano e nel Nord Italia

Uno dei filmati della psicosetta

Uno dei filmati della psicosetta

Era stato indicato come il capo della presunta Setta delle bestie, un ruolo che aveva sempre decisamente respinto. Gianni Maria Guidi è scomparso a Milano nella giornata di ieri. Aveva 79 anni. Originario di Pavia, laureato in farmacia, viveva a Milano dove era titolare di una erboristeria. Le sue condizioni di salute erano da tempo precarie. Una perizia aveva dichiarato la sua incapacità di stare a giudizio e per questo la posizione era stata stralciata e il processo era stato sospeso. Questo stato di incapacità sarebbe stato poi riconsiderato nell'arco di alcuni mesi, come indicato dal perito.

L’accusa

Per questo motivo Guidi non faceva parte dei ventisei imputati che dal 24 febbraio vengono processati davanti alla Corte d'Assise di Novara, competente per territorio. L'accusa è di associazione per delinquere finalizzata a delitti contro la sfera sessuale, fra cui violenze sessuali aggravate e di gruppo, anche su minori. Dopo i test clinici processo sospeso anche per quella che è stata indicata come la principale collaboratrice di Guidi, Sonia Martinovic, ritenuta la "mamie" delle adepte (fuoriuscita nel 2013).

La storia

"Escludo assolutamente di avere messo in piedi una setta o una comunità"

Questa era la difesa di Guidi. Quanto all'appellativo "il Dottore" non si trattava di un attestato di supremazia, ma di un semplice riferimento alla laurea in farmacia. Il gruppo ha operato per trent'anni, dal 1990 al 2020. Secondo la richiesta di rinvio a giudizio, firmata dalle pm della Dda di Torino, Lara Ruffino e Paola Stupino, e dalla pm di Novara, Silvia Baglivo, i luoghi di adescamento erano due scuole di danza e un centro psicologico, una casa editrice, una erboristeria, una bottega artigiana quelli di indottrinamento, mentre le pratiche sessuali si sarebbero consumate nella "casa dei boschi" di Cerano, nel Novarese, a Milano (in via Imbonati e in via Montecuccoli), a Vigevano, (alle località Sforzesca e Case Nuove), a Montù Beccaria (Oltrepo Pavese), a Rapallo.

L’udienza

Le indagini erano iniziate nel 2018 quando Giulia (oggi una donna di 35 anni), con una denuncia alla questura di Novara, aveva svelato l'esistenza delle Setta delle Bestie, dove era stata introdotta da una zia quand'era una bambina di 7 anni. Giulia verrà ascoltata alla ripresa del dibattimento, il 24 marzo.

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