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Ghilardi si difende "Mai preso soldi"

"La banca non ha perso un centesimo, io non ho preso un soldo, l’ho fatto solo per amicizia e in buona fede". Così, intercettato il 21 maggio scorso mentre parla con il contabile della Lega Alberto Di Rubba, ai domiciliari per il caso Lombardia Film Commission, Marco Ghilardi, all’epoca direttore della filiale Ubi di Seriate, prova a esporre le sue giustificazioni per le mancate segnalazioni di una serie di operazioni sospette sui conti di società di Di Rubba e dell’altro revisore del Carroccio Andrea Manzoni. Mancate segnalazioni per le quali in quel periodo il bancario doveva difendersi da contestazioni disciplinari che porteranno poi al suo licenziamento. Ghilardi è molto preoccupato per il suo futuro, mentre legge a Di Rubba (nella foto) tutte le contestazioni che l’istituto gli ha fatto: "perché a 50 anni dove caz.. vado? (...) chi caz.. mi assume (...) allora lì dovrò contare ancora su di te o su qualcuno". Di Rubba e Manzoni a quel punto "raggiungono subito i piani altissimi della politica a

Roma nelle giornate del 26 e 27 maggio" per un incontro "riservato", dato che, annotano i pm, c’erano "fibrillazioni".