
Situazione irriverente, oltre che dolorosa. Neanche il tempo di aprire, nel 2019, un bel locale in zona Ticinese e trovarsi, pochi mesi dopo, a chiuderlo perché un virus sconosciuto ha tolto di piacere di vedere all’opera i cuochi che lavorano nella cucina a vista del ristorante "Gente di Mare in Darsena". Mica semplice immaginare il futuro prossimo quando il presente è così malandato. Ma a 31 anni, segno Gemelli, trasformi tutto in una risorsa: la nascita in una terra tosta come la Sardegna, la saggezza appresa dalla madre di origine francese e i segreti della ristorazione trasmessi da una famiglia isolana come quella dei Pomata di grande tradizione nel food e nell’accoglienza. Come dire: Adriano Caggiari non poteva certo arrendersi al Covid-19 e ai suoi danni nella città che l’ha adottato. Ha allestito un servizio di consegne a domicilio in un raggio di almeno 10 km (gratuito per ordinazioni di almeno 30 euro), ha studiato un delivery che punta su piatti facili e, pur rinunciando a portare in giro ostriche d’Oltralpe e crudité che sono le icone di via Vigevano 9, ha predisposto un menù di tutto riguardo assieme al suo chef Davide Delogu. A cominciare dalle tartare di salmone, cioccolato, peperoncino e arancia. Per arrivare agli antipasti cotti, come le "sarde impanate alle erbe" e i gamberoni inzuppati in birra e farina prima della friggi tura. Anche se i più gettonati restano i secondi.
Con il Gratinato di frutti di mare a rivaleggiare con il Fritto misto nelle preferenze, alle spalle della "Catalana", piatto sardo con gamberone, scampi e calamari, cipolle di Tropea e pomodorini. Vini bianchi di Olbia come il "Su Soi" della Cantina Murales o i mitici Muscadet della Loira. E tutto, in completa autogestione: la cucina, la raccolta delle prenotazioni (info@gentedimareindarsena.it o 02.36636074) e le consegne. Ma il patron di "Gente di Mare in Darsena" ha un vantaggio: essere una cosa e l’altra ancora. Come lui stesso ama ripetere, calza due scarpe spaiate e diverse: una sarda e una francese. Ma in una città ibrida come Milano, ha l’aria di camminare benissimo.
Paolo Galliani