Genovese, 4 grammi di coca al giorno: droga party anche "a sua insaputa"

Milano, le violenze della Terrazza Sentimento (ora in vendita). Soldi ai vicini per ritirare le denunce

Alberto Genovese

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Sarà un giorno importante per definire giuridicamente il futuro di Alberto Genovese, 43 anni, un passato luminoso da milionario genio delle start-up e un presente da milionario recluso nella comunità terapeutica "La Perla", in attesa della sentenza per la violenza sessuale nei confronti di due giovani ragazze, una delle quali tenuta legata al letto per venti ore e drogata sette volte. Sul tavolo del gip Chiara Valori c’è oggi la decisione sul rito alternativo, il giudizio in abbreviato, che consentirebbe all’imprenditore lo sconto di un terzo della pena.

Oltre alle violenze sessuali c’è poi una costola finanziaria del processo. Il pm Paolo Filippini ha chiesto il sequestro di 4,3 milioni di euro, che per l’accusa sarebbero serviti ad acquistare la villa di Ibiza, e sarebbero il frutto di evasione fiscale. Sempre in questi giorni si deciderà anche sull’altra denuncia a carico di Genovese. L’ex bocconiano infatti è, da tempo, da almeno un anno, indagato per "disturbo della quiete pubblica".

A chiamare la polizia, sfiniti dalla musica alta e dalle urla fino a notte fonda, erano stati gli inquilini del lussuoso condominio vista Duomo in cui lui e “gli amici“ organizzavano le feste a base di "cocaina rosa" e champagne. Genovese, tramite il suo legale, si è offerto di risarcire ogni singolo inquilino del palazzo, ha deciso di vendere l’appartamento con annesso la "terrazza Sentimento" e anche un’ altra proprietà, sempre nello stesso condominio, che stava per acquistare, (aveva fatto il preliminare) pochi giorni prima dell’arresto. Se la pm Letizia Mocciaro desse l’ok ai risarcimenti - come pare - l’ex bocconiano potrebbe risolvere questo filone con la ricca oblazione, alternativa al giudizio. D’altra parte il "nuovo" Genovese, dalla comunità, ha espresso chiaramente l’intenzione di cambiare vita, non vuole più avere nulla a che fare con Milano, con le feste a base di droga e con la vita scellerata. Ha riflettuto in comunità, vuole comperare una casa in Sardegna e trasferirsi lì, una volta disintossicatosi completamente.

Nelle more di queste decisioni emerge un ritratto più chiaro della vita e degli affari dell’imprenditore digitale che nel 2018 aveva incassato 100 milioni di euro dalla vendita della sua fortunata start up e il 10 marzo di quest’anno ne ha incassati altri 200 vendendo la sua quota di Prima Assicurazioni.

Geniale negli affari, con disturbi comportamentali che gli hanno reso molto difficili i rapporti personali, così lo descrivono gli psichiatri, secondo fonti della procura. Genovese faceva uso di quattro grammi di cocaina al giorno e ha abusato di queste sostanze per anni, ma, sempre secondo gli esperti, non avrebbe avuto danni psichiatrici permanenti. Genovese sarà perfettamente in grado, quindi, di tornare presto alla normalità per questo il suo team di legali sta valutando bene le mosse processuali più convenienti. "Eravamo drogati, ci frequentavamo fra drogati e facevamo cose da drogati. La anormalità era la nostra normalità. Cercavamo lo sballo estremo facendo cose estreme, sul sesso come su tutto il resto. E alle feste non c’erano ragazze o altre persone che non condividessero quello stile di vita estremo".

In uno stralcio dell’interrogatorio davanti all’aggiunto Letizia Mannella, Alberto Genovese raccontava le sue giornate e le feste che avvenivano anche "a sua insaputa", perché spesso lo "sballo" che consentiva di generare un mercato molto fiorente di spaccio della "cocaina rosa" veniva organizzato da chi si diceva "amico", o dalle stesse ragazze, anche quando lui non c’era. Così, spesso, le telefonate di protesta segnalavano alla Questura feste in terrazza di cui lui non sapeva nulla, perché si trovava a Ibiza, in una deriva che ha avuto conseguenza la notte degli orrori.

 

 

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