Garage Italia: Cracco e Lapo, le strade si dividono

Chiude il ristorante. I dipendenti: chiarezza sul futuro

Lapo Elkan e Carlo Cracco

Lapo Elkan e Carlo Cracco

Milano, 10 aprile 2019 - Porte chiuse al ristorante glamour, all’interno dipendenti impegnati a fare le pulizie e in piccoli lavori di manutenzione. Chiedono certezze sul loro futuro, dopo il “divorzio” tra lo chef Carlo Cracco e l’imprenditore Lapo Elkann e la fine della partnership nel progetto Garage Italia nella storica stazione di servizio Agip voluta da Enrico Mattei negli anni Cinquanta e restaurata in epoca recente da Michele De Lucchi. Qualche passante curioso, tra piazzale Accursio e viale Certosa, sbircia all’interno, attraverso le vetrate. Il telefono squilla per le prenotazioni, ma il ristorante che dal novembre 2017 ha fatto registrare un boom di clienti almeno nell’immediato non riaprirà. Nei giorni scorsi c’era stata l’improvvisa chiusura, e sulla porta era stato affisso un volantino che annunciava la riapertura il 9 aprile, nei giorni del Salone del mobile. Ma ieri, invece della riapertura, è arrivato

il comunicato ufficiale. Si scioglie la società comune creata un anno e mezzo fa per gestire il ristorante adiacente all’officina-spazio per eventi dove vengono customizzate auto, moto e anche imbarcazioni, puntando sul connubio cibo, motori e fashion.

La joint venture Garage Italia Food & Beverage da ieri è passata al 100% in mano alla società di Lapo Elkann, Laps To Go Holding: il rapporto con lo chef «continua come collaborazione» per specifici eventi. «La decisione tiene conto dei nuovi impegni di Carlo Cracco e delle sue numerose iniziative - si legge nella nota - che lo hanno portato tra l’altro ad aprire un spazio in Galleria, in pieno centro. Garage Italia, vista l’esperienza maturata nel primo anno di attività e a seguito delle riflessioni su come è cambiato il food and beverage, si concentrerà d’ora in avanti sulla gestione di eventi più in linea con l’attività industriale del gruppo». Lapo e Cracco hanno rilasciato anche una dichiarazione congiunta: «Questo accordo consente ad entrambi di continuare ad esplorare i propri campi di attività nel rispetto delle linee strategiche di ognuno, mantenendo il rapporto professionale e personale di sempre».

Dietro le quinte più che problemi economici ci sarebbero dissapori tra lo chef e l’imprenditore, che hanno portato a interrompere la luna di miele. Resta l’incognita sul futuro del ristorante e della ventina di dipendenti, tra cuochi, camerieri e inservienti, che finora hanno lavorato per Cracco. Dal giorno della chiusura improvvisa hanno smaltito le ferie. Ieri si sono presentati al lavoro regolarmente, ma il ristorante è rimasto chiuso. E in mattinata è arrivata la comunicazione ufficiale sul passaggio di mano della società. Probabilmente subentrerà un nuovo gestore del ristorante. Ma il futuro è ancora tutto da definire. Nel frattempo il lavoro prosegue nell’officina all’interno dell’ex stazione di servizio, nei giorni in cui Milano è invasa da turisti e visitatori per il Salone del mobile. È quello che resta della scommessa di Lapo Elkann, che ora ha perso la firma dello chef Cracco.

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