
Strade e immondizia
Milano, 8 maggio 2018 - Giovedì 3 maggio. Un residente immortala alcune persone intente ad aprire sacchi dell’immondizia accatastati sul marciapiede di via Creta, periferia ovest, fuori da un condominio. Poi contatta la polizia locale: «Chiedo un intervento». E questo è solo uno dei tanti episodi che ogni giorno vanno in scena, in diversi quartieri. Il “taglio dei sacchi” è un fenomeno che esaspera i residenti: a essere presi d’assalto sono soprattutto i contenitori dell’indifferenziata, da chi - in genere gruppi di nomadi, ma non solo - va a caccia di indumenti e vari oggetti da riutilizzare o rivendere. Il resto? Rimane a terra. Così pulire diventa più complicato. E gli abitanti dei condomini interessati temono sanzioni. «La multa, però - assicurano da Amsa - non scatta se è palese che ci sia la responsabilità di estranei». Non sfuggono le tracce degli assalti né gli squarci. Non solo: ci sono delle vie particolarmente colpite dal “taglio dei sacchi”, ed è la stessa Amsa a indicare le strade più critiche. Sono 21: le vie Caduti di Marcinelle e Caduti in missione di pace al Rubattino, via Rizzoli - zona Crescenzago -, via Vallazze e via Pacini a Lambrate (dipartimento Olgettina).
A sud est viale Molise e via Degli Etruschi; a sud via Meda, via Gratosoglio e via San Dionigi (dipartimento Zama). I quartieri più bersagliati sono a ovest: via Constant a Quarto Cagnino, poi le vie Pastonchi e Fleming (a pochi passi da via Novara), via Degli Ulivi al quartiere Olmi, via Ferrieri in zona Quinto Romano, via Valdagno in zona Forze Armate e il quartiere Muggiano (dipartimento Primaticcio). Area calda pure quella di San Siro: piazzale Selinunte, viale Mar Jonio e via Tracia. Mentre a nord ovest nel mirino è finita via Veratti, vicino piazzale Accursio (dipartimento Silla).
Il direttore operativo di Amsa, Mauro De Cillis, dichiara che l’azienda è consapevole degli assalti all’alba: «Un fenomeno non nuovo, ma in crescita – ammette –. A entrare in azione sono bande specializzate che hanno messo in piedi un vero e proprio business, con focus sugli indumenti usati». Il danno si ripercuote sull’azienda del gruppo A2A «in termini di operatività, poiché per tenere pulite le postazioni, cosa prevista dal Contratto di servizio col Comune, i nostri uomini sono costretti a rallentare le operazioni di raccolta». E c’è di peggio: «Si sono verificate minacce nei confronti degli operatori».
Ma sono allo studio delle soluzioni, promette Amsa: «Abbiamo chiuso una gara per la raccolta degli indumenti usati - vinta dalle onlus Vestisolidale e Città e Salute - che prevede un aumento dei contenitori». Agli attuali 356 cassonetti gialli se ne aggiungeranno nei prossimi mesi altri 120. Un’altra strategia è «la riduzione della frequenza del ritiro della raccolta indifferenziata da due a una volta la settimana». Una scelta già operativa nel dipartimento nord ovest, Silla. A giugno sarà adottata in zona sud ovest, al dipartimento Primaticcio: «L’obiettivo è estenderla a tutta la città entro il 2019, sia per migliorare la raccolta differenziata e sia come incentivo per l’inserimento dei vestiti negli appositi contenitori». Per il direttore De Cillis è fondamentale però che «l’esposizione dei rifiuti avvenga negli orari concordati, non troppo presto, per non agevolare le incursioni».