Galleria Vittorio Emanuele, canoni d’affitto allo stelle: il bar Marino diventa ristorante. “Così facciamo quadrare i conti"

Il titolare: “Con caffetteria e tavola calda non ce la facevamo più, ora abbiamo due chef. Puntiamo sui turisti, Milano è tornata a crescere. Un ricordo? Berlusconi che serve i caffè nel 2004

Il bar Marino diventa ristorante

Il bar Marino diventa ristorante

Il Bar Marino è una delle "botteghe storiche" della Galleria Vittorio Emanuele, da 2017 per il Comune e dal 2018 per la Regione. Da anni è punto di riferimento per chi vuole bersi un caffè o fare un aperitivo o un pranzo veloce a pochi passi dal Salotto, da piazza Scala e da Palazzo Marino. Nel 2004 proprio qui l’ex premier e leader di FI Silvio Berlusconi “servì’’ il caffè a qualche azzurro. Dallo scorso 7 marzo, però, nel locale molto è cambiato. Si chiama sempre bar ma ormai è un ristorante a tutti gli effetti. Riccardo Cozzoli, gestore del locale, spiega le ragioni di questa svolta che è costata un ingente investimento in termini di arredi e di personale: "Il motivo del restyling è semplice: solo con la caffetteria facevamo fatica ad andare avanti, perché con i cari canoni di affitto che paghiamo in Galleria siamo stati costretti prima ad aggiungere un servizio di tavola calda per integrare gli introiti del bar e ora a procedere a questo rinnovamento". Com’è cambiato il Bar Marino? "Ora – spiega Bozzoli – abbiamo una cucina, un’attrezzatura modernissima con piastre ad emissione e due chef che propongono cucina italiana e piatti milanesi. Quali i piatti che i clienti chiedono di più? Il risotto alla milanese, gli spaghetti alla carbonara e le lasagne alla bolognese".

Il locale di via Marino punta soprattutto sui turisti. "Il 70% dei nostri clienti è costituito da turisti stranieri. Tantissimi i sudamericani, tanti i francesi. E piano piano stanno tornano a Milano anche i turisti cinesi". L’emergenza Covid ormai è solo un brutto ricordo ("Siamo in crescita del 15% anche rispetto agli anni pre-pandemia"), ma fino a un certo punto. I due anni di Covid si fanno ancora sentire nel bilancio del Bar Marino e di tanti altri locali in Galleria. Molte attività commerciali, infatti, hanno rateizzato il pagamento degli affitti del 2020 e 2021, gli anni in cui le attività commerciali sono state costrette a chiudere in determinati periodi ma il Comune non ha previsto nessuno sconto sui canoni di locazione. Cozzoli spiega: "Stiamo recuperando con il piano di rateizzazione che la Giunta ci ha proposto: pagare quegli affitti arretrati nel giro di cinque anni, anche grazie a prestiti garantiti dallo Stato. Il Comune ci è venuto incontro, almeno parzialmente. Intanto abbiamo deciso di investire sul locale per aumentare gli introiti e per far fronte ad affitti e spese. Un investimento che ci serve per far quadrare i conti. Ma questo restyling punta anche a fare un salto di qualità al Bar Marino in termine di immagine e di dipendenti: da 8 siamo passati a 13-14 e, nei momenti di maggior lavoro, arriveremo anche a 15-16 dipendenti".

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