MASSIMILIANO MINGOIA
Cronaca

La Galleria Vittorio Emanuele? Una gallina dalle uova d’oro. Via all’asta per sette spazi vuoti

La Giunta approva le linee di indirizzo per i locali sfitti interessati da varie manifestazioni d’interesse I rilanci partiranno dalle migliori offerte dei privati. L’obiettivo è incrementare i 70 milioni di euro annui

La Galleria è per i turisti uno dei luoghi più iconici di Milano

La Galleria è per i turisti uno dei luoghi più iconici di Milano

Milano, 18 maggio 2024 –  La gallina dalle uova d’oro ha risorse senza fine. Quando sembrava che le aste all’incanto per gli spazi in Galleria Vittorio Emanuele dovessero essere accantonate per un po’ di tempo perché i contratti appena rifatti erano ormai a lungo termine, almeno fino al 2030, ecco spuntare dei locali vuoti e sfitti ai piani alti del Salotto che i privati cercheranno di contendersi a colpi di euro. Il Comune, proprietario della Galleria, spera a colpi di milioni di euro.

La Giunta di Palazzo Marino giovedì ha approvato una delibera che fissa le linee di indirizzo per la valorizzazione di sette spazi per ora inutilizzati sui quali sono già arrivate manifestazioni d’interesse da più griffe, pronte a sborsare ingenti somme pur di avere un “posto al sole“ in uno dei luoghi-simbolo di Milano, dove Tiffany, lo scorso 6 maggio, ha deciso di versare 3,6 milioni di euro all’anno come canone d’affitto pur di aggiudicarsi i 174,5 metri quadrati finora occupati da Swarovski: 20.630 euro al mq, un valore paragonabile a quello delle Quinta Strada di New York, una delle vie dello shopping più importanti e care al mondo.

L’assessore comunale al Demanio Emmanuel Conte ha deciso di percorrere la strada più lineare. I sette spazi saranno assegnati per 18 anni tramite una gara pubblica in due fasi: prequalifica e asta all’incanto. I rilanci partiranno dalla miglior offerta proposta in busta chiusa dai privati – anche marchi già presenti nel Salotto – che vorranno aggiudicarsi i sette locali.

Il primo spazio , in via Pellico 1, attualmente vuoto, ha una superficie di 310,50 mq ripartiti tra piano terra, soppalco e ammezzato, con affaccio anche su Piazza Duomo. Il secondo, sempre in via Pellico 1, vuoto anch’esso, è al primo piano e può contare su 664 mq. Il terzo è al secondo piano in via Pellico 2-piazza Duomo 21, è vuoto e ha 607 mq. Il quarto è allo stesso indirizzo, ma al terzo piano, è vuoto e sfitto ed è grande 643 mq. Il quinto è al terzo piano di via Pellico 6, è vuoto e sfitto, e somma 548 mq. Il sesto è sempre al terzo piano di via Pellico 6, è anch’esso vuoto e sfitto ed è grande 459 mq. Il settimo e ultimo spazio che sarà messo a gara, infine, è in via Pellico 6, ma al quarto piano, è vuoto e sfitto e può offrire ai privati interessati 480 mq.

Difficile prevedere quale sarà l’introito finale per le casse di Palazzo Marino, perché le sette aste all’incanto non si baseranno su basi d’asta fissate dal Comune, ma – come accennato sopra – sulla miglior offerta pervenuta in fase di prequalifica all’asta all’incanto. L’obiettivo minimo, in ogni caso, è andare oltre i 70 milioni di euro che l’amministrazione comunale incassa ogni anno dagli affitti in Galleria, una gallina che non smette di produrre uova d’oro per le casse municipali.