Milano, 4 settembre 2024 – La gara per l’affidamento dello stadio di San Siro, nel caso in cui Milan e Inter dovessero essere interessate a rimanervi, contemplerà non una ma due opzioni: quella della vendita dell’impianto oggi di proprietà del Comune ma anche quella della concessione dello stesso per un periodo di tempo decisamente lungo, indicativamente intorno ai 90 anni.
Ma non solo: la gara non riguarderà esclusivamente lo stadio, non si limiterà al perimetro dell’impianto, ma includerà anche le aree nei dintorni. E se la destinazione d’uso del Meazza resterà quella calcistica, come ovvio, per gli immediati dintorni non c’è ancora un’indicazione definita.
Perché ne emerga qualcuna occorre attendere i prossimi incontri tra il sindaco e i due club, il primo dei quali è in programma per la metà del mese in corso. Questo è quanto ha fatto sapere ieri il sindaco Giuseppe Sala a margine della commemorazione del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, della moglie Emanuela Setti Carraro e dell’agente della scorta Domenico Russo.
Milano o hinterland?
“Stiamo mettendo insieme la mia agenda, quella dell’Inter e quella del Milan – ha detto il primo cittadino –. Non abbiamo ancora una data ma certamente a metà settembre ci incontreremo perché sia noi sia le squadre abbiamo necessità di capire come e cosa fare. Io – prosegue Sala – vedo che ogni giorno le squadre reiterano il messaggio “stiamo continuando a guardare a San Donato e a Rozzano“: lo so, lo diamo per scontato, però la nostra proposta è solida. Al momento opportuno – sottolinea il sindaco – riferiremo al Consiglio comunale, lo faremo se comprendermo che da parte di Inter e Milan c’è una vera predisposizione, un vero interesse ad andare avanti. Quello che posso ribadire è che noi, nella legittimità dei nostri atti, sappiamo che dovremo, da un lato, fare una gara e che ad oggi andrebbe strutturata dando un ruolo fondamentale alla funzione del calcio e con due possibilità: la vendita e la concessione di lungo periodo, 90 anni o qualcosa del genere – prosegue il numero uno di Palazzo Marino –. Non credo, però, che possa essere una trattativa, nessuno di noi vuole guadagnarci: io voglio risolvere un problema”.
Prezzo e valori
Quanto alle cifre dell’eventuale operazione, Sala ribadisce che “il prezzo sarà stabilito dall’Agenzia delle Entrate, che ha un incarico che le abbiamo dato a valle della conferma delle squadre del loro interesse”.
Poi svela: “Con le squadre stiamo capendo quali possono essere le formule e stiamo cercando di definire valori certi anche perché stiamo parlando non solo dello stadio ma anche delle aree a contorno: l’ipotesi non è una sola, aree più o meno vicine allo stadio a seconda di fin dove le squadre possono avere interesse. L’Agenzia delle Entrate, quindi, ha il suo bel da fare. Cosa faremo sulle aree? Ci sono più possibilità, lo vedremo, ma il punto fermo resta il rispetto del Piano di Governo del territorio”.
Monguzzi non ci sta
Critico Carlo Monguzzi, consigliere comunale di Europa Verde: “La vicenda San Siro è sempre più preoccupante per i contenuti e per la democrazia. Il percorso che vuol fare il sindaco è inaccettabile. Quello che sta venendo fuori è la concessione dello stadio per 90 anni alle squadre: un regalo. Ma ancora più preoccupante è aver chiesto all’Agenzia delle Entrate anche la valutazione dei terreni circostanti: sarà riconosciuto ai fondi che ristruttureranno il Meazza di realizzare la speculazione edilizia e commerciale che era presente nelle proposte iniziali?”.