Sos da San Siro: "Noi, ostaggi dei furti in casa"

"Scalate” sulle facciate dei palazzi, cinque colpi in 10 giorni

Ladri "acrobati"

Ladri "acrobati"

Milano, 19 luglio 2018 - «I ladri? Non ne voglio parlare. Mi hanno svaligiato la casa venerdì, un disastro. Lo stesso giorno hanno visitato due appartamenti del nostro condominio, altri due questa notte. Siamo disperati». La voce è quella di una donna al citofono. Siamo tra le vie Don Gnocchi e Corno di Cavento, zona San Siro. Da questa zona i cittadini segnalano al Giorno un’escalation di furti in appartamento, «un copione che si ripete tutte le estati. Ma stavolta siamo davvero bersagliati», evidenziano gli abitanti, che hanno contato almeno cinque colpi messi a segno nell’arco di dieci giorni in due condomini vicini: in via Corno di Cavento 7 e in via Don Gnocchi 29. Ieri notte «non abbiamo chiuso occhio. Sono intervenuti polizia e vigili del fuoco – racconta Giorgia Casnedi, abitante –. Si pensava che i ladri fossero ancora dentro ma purtroppo erano già scappati». «Giovedì scorso – continua Federica Confalonieri – si sono arrampicati fino al quarto piano». I cittadini spiegano che i malviventi utilizzano «una tecnica classica: si arrampicano sulla facciata e raggiungono i balconi».

Chi sono i manolesta? «Specialisti di sicuro, ma non proprio con un “kit” da professionisti – dice Giovanni Modena, che ha uno stdio in uno dei condomini presi di mira –. Per raggiungere gli appartamenti si sono serviti di una scala che il custode ha trovato il giorno dopo appoggiata alla facciata, legata con la canna dell’acqua». Non da tutte le case sono stati portati via bottini ingenti, «anzi in certi casi i ladri non hanno trovato proprio nulla e non hanno neppure lasciato le stanze a soqquadro. Immaginiamo si siano serviti di attrezzi per rilevare i metalli, e che siano scappati perché di preziosi non ce n’erano», continua un’altra abitante.

Lunedì avevamo raccontato su queste pagine di una “nuova tecnica” sperimentata da manolesta in via Venini, tra la zona della stazione Centrale e viale Monza: fili sistemati tra lo stipite e la porta, incollati. Un metodo per “segnare” le case da svaligiare e anche per verificare se per ore o giorni nessuno entra in quel determinato alloggio: se la porta viene aperta, infatti, il filo si stacca. Se il filo è intatto, alte sono le probabilità che il proprietario non sia in casa. E anche se i dati mostrano che il fenomeno dei furti in appartamento è in calo (-15,89 per cento, confrontando il periodo luglio-marzo 2017/2018 con l’anno precedente), quanto a percezione di sicurezza il quadro non è roseo. A scriverci per prima, da via Don Gnocchi, è stata una residente che ha riflettuto proprio leggendo questi numeri. «NEL MIO condominio nel giro di 10 giorni hanno rubato in tre appartamenti. L’ultimo colpo è stato stanotte. Non direi che i furti sono diminuiti. Da noi negli anni passati era capitato una volta. Ora sono molto impaurita. I ladri non entrano dalle porte blindate ma dai balconi della facciata, ben visibili. Senza alcun timore». 

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