I vip di Londra ripuliti in 13 giorni: tutti i blitz della gang dei milanesi

Dall'1 al 13 dicembre nelle case di Lampard, dell’ex patron del Leicester e lady Ecclestone: spariti milioni

Tamara Ecclestone con gli orecchini da 50mila sterline

Tamara Ecclestone con gli orecchini da 50mila sterline

Milano, 8 agosto 2020 - È la sera del primo dicembre scorso, una domenica intorno alle 19, quando la banda degli uomini d’oro (ma tra i basisti c’è una donna) entra in azione per la prima volta nel cuore di Londra.

Tregunter Road è l’indirizzo di casa di Frank Lampard, ex calciatore e ora manager del Chelsea, la squadra di calcio londinese dei quartieri alti. I ladri entrano forzando un balcone al primo piano, il sistema d’allarme fa il suo lavoro ma la polizia arriva quando dei malviventi non c’è già più traccia, così come degli orologi e dei gioielli rubati per un valore di almeno 60mila sterline. Le telecamere della videosorveglianza fissano l’immagine di un uomo a viso scoperto, è J.J., italiano di etnia sinti, ricco curriculum di furti sulle spalle. Con lui c’è un complice, una sciarpa che gli nasconde in parte il volto: sarebbe D.V., origini croate e nipote di J., anche lui con qualche precedente. La polizia londinese accerterà che entrambi sono arrivati lì in metrò, scendendo alla fermata Gloucester Road che dista circa un chilometro.

Martedì 10 dicembre, la replica. Poco prima delle 23 i soliti ignoti forzano una finestra al piano terra di una dimora residenziale in Walton Place, ancora nel cuore della City. È la casa di Vichai Srivaddhanaprabha,magnate thailandese già proprietario del Leicester che mister Claudio Ranieri condusse a una storica vittoria nella serie A inglese. Il patron morì nell’ottobre del 2018 schiantandosi a bordo del suo elicottero. La sera in cui in cui la banda dell’oro con cuore in Italia entra nella villa, l’allarme non è innescato. I ladri aprono una cassaforte e si portano via 200 mila sterline, 45 mila euro e sette orologi Pathek Philippe del valore fra 30 e 150mila sterline ciascuno. Le immagini della videosorveglianza fissano anche stavolta J.J a volto scoperto, mentre all’esterno ma nei pressi viene inquadrato A.M., 44enne italiano residente nel Varesotto, ora in un carcere lombardo in attesa di estradizione. Avrebbe fatto da “palo“. Un terzo complice non identificato lascia la casa a mezzanotte e due minuti portando con sé una valigia.

Ma il colpo del secolo è quello di venerdi 13 dicembre a Palace Green, la super villa dell’ereditiera Tamara Ecclestone. I ladri entrano da una finestra posteriore al piano terra forzandola appena, intorno alle 22.15. Il sistema d’allarme c’è ma non è acceso. Di quattro casseforti, i malviventi ne aprono solo una, forse “disturbati“ dagli uomini della security. Ce n’è abbastanza, ad ogni modo: contanti, gioielli e orologi che la polizia londinese valuta “milioni di sterline inglesi“. Cinquanta, dirà Ecclestone. Le immagini delle telecamere mostrano tre persone che entrano ed escono dal giardino posteriore. La polizia li identifica in D.V., il sinti croato del colpo a casa Lampard e nei due italiani A.M. (il “palo“ dell’assalto alla villa dell’ex presidente del Leicester) e A.D. anche lui italiano, precedenti per furto, ora in carcere in attesa della possibile estradizione, difeso dall’avvocato Angelo Pariani che è ricorso in Cassazione contro la convalida del suo arresto. Il quarto è il solito J.J, ritenuto il capo della banda, ma che stavolta avrebbe fatto il “palo“

. La banda in quei giorni, si scoprirà, ha alloggiato al TLK Apartmentes & Hotel d Londra affittato per l’occasione dal quinto uomo, Emil Savastru, ora in un carcere inglese come la madre Maria Mester, unica presenza femminile del gruppo. È la donna delle pulizie romena ma residente in Italia, che a Capodanno “posterà“ su Facebook un selfie con addosso un monile da 8mila dollari e due orecchini da quasi 6mila sterline tra quelli rubati a Tamara Ecclestone.  

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