Fuorisede in arrivo già alle superiori "Benvenuti, ma non siamo Breraland"

L’artistico attira da tutta Italia. La preside: "L’importante però è non sottovalutare il liceo". Al Maxwell da Voghera

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di Simona Ballatore

Confusi, spaventati e in ritardo. Così - a due settimane dalla chiusura delle iscrizioni per l’anno scolastico 2023-24 - dai genitori dei futuri primini partono fiumi di mail. Per chiedere un colloquio, la visita dell’istituto, gli sbocchi professionali di un indirizzo. "Buongiorno, posso sapere cosa devo scegliere per studiare da ’amministratore di condominio’? Per favore mi risponda perché mia figlia è in terza media è devo fare l’iscrizione": una delle tante mail arrivate al tecnico Cattaneo. C’è chi ha creato siti ad hoc, per dare tutte le dritte, bypassando interminabili open day, come il liceo artistico Brera. "Prima del Covid avevamo 800 persone che giravano la scuola il sabato, abbiamo deciso di fare tour virtuali e rispondere alle domande via video - spiega la preside, Emilia Ametrano -. Ci scrivono per chiedere strappi alla regola, che non facciamo, per chiedere i piani d’inclusione della scuola - diamo tutte le informazioni - e anche da fuori regione: quest’anno sono già una decina, da tutta Italia. Non abbiamo messo limiti territoriali, guardiamo la pagella di seconda media". Si ripeterà quest’anno il problema degli esuberi e dell’orientamento all’ingresso. "Non siamo ’Breraland’, l’artistico è liceo ed è difficile, ma tanti lo sottovalutano. Anche tra i docenti delle medie nei consigli orientativi", continua Ametrano. Alla raffica di mail dei futuri primini si sommano quelle di chi sta già frequentando in altri istituti e chiede di poter cambiare a metà anno. "Ne arrivano cinque al giorno. Non abbiamo posto, in vista delle aule 4.0 dovremmo avere classi meno numerose, e spesso si sottovaluta ancora una volta il percorso. Arrivano richieste da classici, scientifici, tecnici e professionali. L’ultima mail l’ha mandata la mamma di una studentessa di una scuola di estetista, disperata". Anche al Maxwell - che ha l’unico aeronautico statale d’Italia - arrivano domande da chi abita molto lontano. C’è chi è pronto a mettersi in viaggio ogni giorno da Voghera. "Abbiamo deciso di non mettere tra i criteri la residenza - spiega il preside Franco Tornaghi - anche se il tema resta quello dei mezzi di trasporto. Possiamo essere flessibili, prevedendo un minimo di ritardo all’ingresso, ma per Scienze applicate lo sconsigliamo, visto che ce ne possono essere altri più vicini. Per l’aeronautico capiamo".

Unico criterio in caso di esuberi sarà la coerenza con il consiglio orientativo. "C’è però da lavorare ancora, medie e superiori insieme, per migliorare le competenze in questa fase - ricorda Tornaghi -. Bisogna conoscere bene l’offerta formativa". Oltre a muoversi per tempo. Per chi chiede di cambiare indirizzo, il Maxwell-Settembrini cerca di giocare in casa: "All’interno abbiamo liceo, tecnico (con tre indirizzi) e professionale: in tanti casi siamo riusciti a riorientare senza fatica e con soddisfazione dei ragazzi. Per chi arriva dall’esterno non credo abbia senso il cambio a gennaio. Consigliamo di finire, puntare alla promozione e iscriversi agli eventuali esami integrativi poi. Per chi ha la sospensione del giudizio, sarebbe utile che tutte le scuole concludessero gli esami entro il 31 dicembre per permettere di creare le classi la prima settimana, a bocce ferme". Evitando che i ragazzi restino intrappolati nella scuola “sbagliata“ non trovando posto altrove.

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