GIAMBATTISTA ANASTASIO
Cronaca

Funerali di Stato Governo al completo per l’ultimo omaggio Il Pd resta in silenzio

Arriva anche Bossi in carrozzina: "Credeva nel bello e nel giusto". Assenti sinistra e M5S, ci sono Calenda e Renzi. Salvini: ciao Silvio.

di Giambattista Anastasio

e Massimiliano Mingoia

La presenza, annunciata ma silenziosa, del Pd. L’assenza, annunciata e rumorosa, del Movimento Cinque Stelle. Gli omaggi espliciti di avversari quali Matteo Renzi. Oltre che degli alleati, quelli di oggi e quelli del passato: Umberto Bossi ha voluto esserci a tutti i costi, un’eccezione, visto che il fondatore della Lega da tempo ormai limita le uscite pubbliche. Tutto questo sono stati, ieri, i funerali di Silvio Berlusconi nel Duomo di Milano. Numerosa la delegazione dem: Elly Schlein, Francesco Boccia, Chiara Braga, Piero Fassino, Dario Franceschini, Giorgio Gori, Vinicio Peluffo e Pierfrancesco Majorino.

Una presenza inversamente prorzionele alle dichiarazioni rilasciate: nessuna. Chiara la volontà di evitare altre polemiche dopo quelle relative all’opportunità di riservare a Berlusconi non tanto e non solo i funerali di Stato ma l’onore del lutto nazionale. A parlare, da sinistra, è Michele Emiliano, il presidente della Regione Puglia: "Sono qui in veste di governatore, ho il dovere di rappresentare anche quanti, nella mia regione, hanno votato per Berlusconi e il centrodestra, ma ammetto che non avrei avuto problemi a partecipare anche in veste privata. Il funerale di Stato e il lutto nazionale? Berlusconi ha segnato la storia del Paese, nel bene e nel male".

Giuseppe Conte, leader dei Cinque Stelle, non si fa vedere a Milano. Dopo l’iniziale commento soft sul Cavaliere e le polemiche nel Movimento, ha preferito disertare le esequie. E così hanno fatto i suoi. Ci sono invece i centristi Carlo Calenda (Azione) e Matteo Renzi (Italia Viva): "Berlusconi ha vissuto di amore e di odio – commenta Renzi –.I funerali di Stato sono previsti dalla legge, il lutto nazionale viene concesso dal Consiglio dei ministri", tradotto: "Berlusconi ha scritto la storia, nel bene e nel male. Oggi che non c’è più, almeno nel giorno del dolore, del lutto, rinuncino alle polemiche".

Sul fronte del centrodestra, presenze numerosissime in Duomo, come da previsioni della vigilia. Oltre alla premier Giorgia Meloni, c’erano i presidenti di Senato e Camera, Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana, e i ministri al gran completo. E, ancora, i governatori lumbard Attilio Fontana (Lombardia), Luca Zaia (Veneto), Massimiliano Fedriga (Friuli-Venezia Giulia) e il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti. Per "l’amico Silvio" si è mosso anche Umberto Bossi, che è arrivato in macchina davanti al sagrato di piazza Duomo accompagnato dal figlio Renzo – sì, il Trota –, è stato aiutato a sedersi sulla carrozzina e ha detto questo parole su Berlusconi: "È stato il fondatore del centrodestra. Era diverso da come veniva descritto. I suoi principi erano il bello, il buono e il giusto".

Il ministro delle Infrastrutture e segretario della Lega Matteo Salvini si è presentato in Duomo già in mattinata, con la fidanzata Francesca Verdini, per un momento di raccoglimento preceduto da un post: "Ciao Silvio, hai fatto la storia. Manchi già a me e a milioni di italiani". Nella Cattedrale si sono presentati anche i presidenti del Consiglio tecnici Mario Monti e Mario Draghi, che Berlusconi decise di sostenere con i voti di FI. ‘Supermario’ è stato accolto dagli applausi della folla raccolta sul sagrato.