
Il cantiere di piazza Aspromonte dal quale è partito il filone d’inchiesta
Il passo indietro era nell’area e si è concretizzato con una mail ieri pomeriggio. Hanno rassegnato le loro dimissioni al sindaco Giuseppe Sala e all’assessore alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi il presidente della commissione paesaggio del Comune Alessandro Ubertazzi e altri tre membri della stessa, gli architetti Giuseppe Marinoni, Giacomo Cristoforo De Amicis e l’ingegnere Dario Vanetti, che risultano indagati per l’ipotesi di lottizzazione abusiva nel progetto immobiliare di piazza Aspromonte, la palazzina sorta dentro un cortile che è già finita nel mirino della Procura.
Le dimissioni arrivano dopo le indagini a loro carico avviate pochi giorni fa dalla Procura milanese, nell’ambito delle inchieste sull’urbanistica e su presunti abusi edilizi. Lo scorso dicembre la commissione Paesaggio era stata rinnovata nei membri e nel regolamento per garantire più trasparenza anche dopo le inchieste ma Ubertazzi, Marinoni, De Amicis e Vanetti erano stati riconfermati. "Ringraziando per la stima accordata e per l’opportunità che ci è stata data di contribuire alla qualità del paesaggio della nostra città – si legge nella comunicazione di dimissioni –, in seguito alle contestazioni che ci sono state mosse dalla Procura milanese riteniamo di dover rassegnare le nostre dimissioni dalla commissione per il paesaggio. Quanto sopra non solo per meglio esercitare il nostro diritto alla difesa in tutte le sedi opportune ma anche a tutela della nostra onorabilità personale e professionale". I membri dimissionari, a quanto si apprende, esprimono profondo rammarico e delusione per non aver completato il percorso di trasparenza avviato con l’insediamento della nuova commissione, avvenuto lo scorso gennaio, volto a introdurre sempre maggiore chiarezza nell’esame dei progetti.
Le reazioni politiche non si fanno attendere. Il capogruppo di Fratelli d’Italia a Palazzo Marino, Riccardo Truppo, è soddisfatto per "le dimissioni di alcuni componenti della Commissione paesaggio, come chiesto anche dall’opposizione in questi giorni" e aggiunge: "Ci chiediamo ora il sindaco che direzione intenda prendere sull’Urbanistica. Sarebbe il caso che spiegasse al Consiglio comunale e ai milanesi cosa intenda fare e quale strategia intenda approntare in relazione alle inchieste, ai processi in corso e alla mole di pratiche da analizzare e gestire. Giustizia Riparativa o fondo di garanzia sui minor oneri che siano come avevamo proposto da mesi. Non ci possiamo permettere, oltremodo, titubanze e ritardi. Ogni mese costa in termini di potenziali progetti e sviluppi immobiliari oltre un miliardo di euro a Milano. L’impressione che si ha è che il Comune e l’amministrazione Sala brancolino nel buio più totale". L’assessore regionale al Territorio Gianluca Comazzi, intanto, sottolinea che "le dimissioni del presidente Ubertazzi e degli altri tre membri della Commissione Paesaggio gettano ancor di più nell’incertezza la stabilità dell’amministrazione di Milano. La priorità, ora, è dare risposte veloci a cittadini e imprese, ed evitare che l’immobilismo e le sabbie mobili paralizzino lo sviluppo della città".
Sul tema più generale della gestione delle cose comunali, infine, interviene il consigliere di FdI Enrico Marcora, denunciando "la questione morale. Se analizziamo la Milano di oggi, regna sovrana l’affiliazione a scapito della meritocrazia: nelle partecipate si nominano spesso persone vicine al sindaco se non addirittura amici".
M.Min.