Fumata nera all’Alfasigma-Sofar "Paura e incertezza sul futuro"

Fumata nera all’Alfasigma-Sofar  "Paura e incertezza sul futuro"

Fumata nera all’Alfasigma-Sofar "Paura e incertezza sul futuro"

"Paura e incertezza sul futuro" spingono l’esodo dopo la fumata nera all’Alfasigma di Trezzano Rosa sui licenziamenti, 333 in Italia, 32 sul territorio. Il colosso della farmaceutica che l’anno scorso ha acquisito Sofar, importante marchio di casa del settore, non fa retromarcia e gli esuberi, scaduta la procedura, diventano effettivi. Sul piatto l’azienda ha messo soldi e chi teme "il trasferimento a Bologna o a Pomezia" sta firmando in queste ore, il 30 è prevista la conciliazione, e il giorno dopo, fuori. "Più del 50% del personale coinvolto va in questa direzione", conferma Adelio Limonta, consigliere con delega al Lavoro. Il Comune non ha mai abbassato la guardia sulla vertenza, "due i paletti che abbiamo chiesto alla direzione durante gli incontri - spiega l’amministratore - la salvaguardia dell’occupazione e la prosecuzione dell’attività. Sofar resterà, su questo non c’è dubbio. Secondo quanto ci è stato annunciato sarebbero previste nuove lavorazioni. Quindi uno sviluppo del sito". Sul fronte lavoro invece, "siamo a disposizione per la ricollocazione di chi ha deciso di andarsene - sottolinea Limonta - non abbiamo più capannoni vuoti, sono in arrivo altre tre nuove ditte in paese, chiederemo a tutti di considerare chi è rimasto senza posto". Per Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil non è finita qui: "Si apre la fase di monitoraggio della gestione dei 227 volontari all’uscita - chiariscono i sindacati -. C’è la massima attenzione su come andrà questo momento così delicato". È cominciato tutto con il passaggio di mano di Sofar, sovrapposizioni di ruoli, brevetti in scadenza e necessità di ricambio di professionalità obsolete sono all’origine di una decisione su cui hanno influito anche aspetti congiunturali negativi che riguardano materie prime ed energia, come i listini.

Più in generale, spiega l’impresa in una nota, "la razionalizzazione si è resa necessaria per attuare il nuovo piano industriale, volto ad assicurare la crescita futura per rispondere alle nuove sfide di un mercato in continua evoluzione". Il sindaco Diego Cataldo aveva chiesto ad Alfasigma "di limare i numeri e di risistemare anche all’interno dopo la riqualificazione i dipendenti che, con l’acquisizione, hanno vista cancellata o superata la propria mansione". Per una ventina di persone però a Trezzano non è stato così. Bar.Cal.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro