Licenziamenti Fujitsu, appello al Giappone

La multinazionale lascia Milano: presidio al consolato

Il presidio dei dipendenti Fujitsu

Il presidio dei dipendenti Fujitsu

Milano, 14 marzo 2019 - Si sono radunati con bandiere e una pettorina rossa - con la scritta “Fujitsu chiude” - in piazza della Repubblica, vicino alla sede del consolato del Giappone. Una delegazione composta da sindacalisti di Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm e dipendenti ieri mattina ha incontrato il viceconsole, chiedendo un impegno per le sorti dei circa 200 lavoratori (150 a Milano e 50 a Roma) che rischiano il licenziamento per la decisione dell’azienda di dare l’addio alle attività in Italia.

Servizi come l’assistenza clienti, l’installazione e la manutenzione dei prodotti, quindi, potrebbero essere ceduti a società esterne. «Di fronte alle nostre richieste di chiarimenti Fujitsu continua a rimanere in silenzio - spiega il segretario generale della Fim-Cisl milanese, Christian Gambarelli - i dipendenti sono molto preoccupati, e chiediamo l’apertura di un tavolo al ministero dello Sviluppo economico». La Regione Lombardia, intanto, ha contattato i sindacati, esprimendo la disponibilità ad avviare un confronto.

 

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