REDAZIONE MILANO

Frode fiscale, pm chiede un anno per l'ex calciatore Francesco Coco

Contestata la regolarità di alcune operazioni legate a un immobile da 400 metri quadrati a Legnano

Francesco Coco, 38 anni

Milano, 21 aprile 2015 - Chiesta la condanna a un anno di reclusione per l’ex calciatore Francesco Coco, a processo con l’accusa di concorso in sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte in relazione alle attività della società immobiliare Ibla Srl, fondata dal padre Antonin e in liquidazione dal 2009. La procura ha chiesto inoltre 2 anni per la madre di  Coco, Giovanna Fiorito, un anno per il commercialista Raffaele Monastero e 3 anni per il liquidatore Fulvio Bertalini. Il pubblico ministero Gaetano Ruta contesta loro la regolarità di alcune operazioni legate a un immobile da 400 metri quadrati a Legnano.

Le difese hanno chiesto invece l’assoluzione degli imputati. «Francesco Coco è stato un calciatore professionista e quando giocava il suo patrimonio, tra cui la società Ibla, era gestito dal papà, Antonino», ha ricostruito in aula il suo difensore, l’avvocato Daniele Melegari. «Quando Coco si è ritirato, nel 2007, si è accorto che la gestione non era corretta - ha sottolineato - e che il papà aveva depauperato il patrimonio utilizzandolo per fini personali». L’ex calciatore avrebbe quindi «fatto dimettere» il padre, affidando la Ibla alla madre, Giovanna Fiorito. «All’epoca - ha proseguito l’avvocato Melegari - non venne rinvenuta documentazione fiscale e contabile». Secondo la tesi difensiva, quindi, Coco «non voleva evadere le imposte» perché «bilanci e dichiarazioni dei redditi, seppure in ritardo, sono stati presentati». Terminati gli interventi delle difese, il processo è stato rinviato al prossimo 11 maggio per le repliche e la sentenza.