Caso Maugeri, chiesti 7 anni e mezzo per Roberto Formigoni

Il pg al processo d'appello: "fatti gravissimi"

Roberto Formigoni in tribunale (Lapresse)

Roberto Formigoni in tribunale (Lapresse)

Milano, 24 maggio 2018 -  Una condanna a 7 anni e 6 mesi di carcere per l'ex presidente della Lombardia. Roberto Formigoni è stata chiesta oggi in aula al processo d'appello per il caso Maugeri e San Raffaele. L'ex governatore, che in primo grado è stato condannato a 6 anni, è tra gli imputati per corruzione. Il procuratore generale ha chiesto "il massimo della pena", ritenendo i fatti "gravissimi" e non meritevoli di alcuna attenuante. Il procuratore aggiunto Laura Pedio e il sostituto pg Vincenzo Calia hanno chiesto di non concedere le attenuanti generiche a Formigoni. "Si è sottratto costantemente a confronti e interrogatori nel corso delle indagini - ha detto Pedio - non ha reso esame dibattimentale e non ha voluto il confronto coi giudici. Per questo non merita nessuna attenuazione della pena e anzi deve essere aumentata". Il sostiituto pg Calia e il procuratore aggiunto Pedio hanno chiesto anche di condannare Costantino Passerino, ex direttore amministrativo della Fondazione Maugeri a 7 anni e 7 mesi. In primo grado a Passerino era stata inflitta una pena di 7 anni. Nel corso di una lunga requisitoria, durata quasi 5 ore, i rappresentanti dell'accusa hanno ripercorso tutti i passaggi salienti dell'inchiesta sul crac del San Raffaele e sul dissesto della Fondazione Maugeri. Nel corso di un decennio, tra il 2001 e il 2011, sono stati versati "70 milioni dalla Fondazione Maugeri e circa 8-9 milioni dal San Raffaele" a fronte di versamenti derivanti da misure della Regione Lombardia come la legge non profit per "oltre 100 milioni". A fare da intermediario, per l'accusa, ci pensava l'imprenditore Pierangelo Daccò, fedelissimo di Formigoni, che nel corso della scorsa udienza è uscito dal processo patteggiando una condanna a 2 anni e 7 mesi di reclusione che, in continuazione con i 9 anni definitivi per il crac dell'ospedale fondato da don Verzé hanno portato ad una totale di 11 anni e 7 mesi. Anche l'ex assessore alla Sanità lombardo Antonio Simone ha patteggiato una condanna a 4 anni e 8 mesi. Per l'accusa, Formigoni avrebbe ricevuto dalla fondazione di Pavia benefit per "6,6 milioni di euro per compiere atti contrari al suo ufficio. Per un pubblico ufficiale - ha sottolineato il procuratore aggiunto Pedio - è un fatto gradissimo". Per questo l'accusa ha sollecitato la "pena massima" per Formigoni, tenendo conto anche del suo comportamento processuale che "non merita le attenuanti generiche. Formigoni si è sottratto alle indagini, agli interrogatori dei pm e si è sottratto ai giudici che lo stavano giudicando", rifiutandosi di farsi interrogare in aula.

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