Fontana su San Siro:: "Serve un maquillage"

Il futuro dello stadio di San Siro a Milano è incerto, con proposte di ristrutturazione leggera in vista delle Olimpiadi 2026 e della finale di Champions League. Fontana e Sala discutono su possibili progetti, mentre il Milan valuta le opzioni a San Donato. Abodi si dice ottimista sulla possibilità di modernizzazione.

Fontana su San Siro:: "Serve un maquillage"

Fontana su San Siro:: "Serve un maquillage"

Una ristrutturazione vera e propria, chissà. Ma lo stadio di San Siro avrà bisogno almeno di un "maquillage" in vista della cerimonia di apertura delle Olimpiadi Milano-Cortina prevista il 6 febbraio del 2026 e della finale di Champions League che si svolgerà nella Scala del calcio nel 2026 o nel 2027. Di "maquillage" ha parlato ieri mattina allo stadio Meazza, durante un convegno organizzato dal quotidiano Il Foglio sul futuro dello sporto italiano, il presidente della Regione Attilio Fontana.

Attenzione, però. Perché il governatore lombardo non ha preso una posizione netta sul futuro di San Siro. Certo, il sindaco Giuseppe Sala vuole convincere Milan e Inter a ristrutturare lo stadio milanese, ad abbandonare i progetti di nuovi impianti a San Donato Milanesi (progetto dei rossoneri) e a Rozzano (idea dei nerazzurri) e ha incaricato la società di costruzione Webuild di presentare entro giugno al Comune e ai club un progetto sul restyling della Scala del calcio. Ma Palazzo Lombardia è parte in causa nell’iter amministrativo che potrebbe portare alla realizzazione del nuovo impianto del Diavolo fuori Milano e dunque Fontana non si sbilancia troppo: "A noi hanno chiesto di promuovere l’accordo di programma con il Comune di San Donato per il nuovo stadio del Milan e noi lo stiamo portando avanti – spiega il presidente della Regione durante l’incontro di ieri mattina a San Siro –. Quando ci viene chiesto di contribuire a realizzare la parte nostra necessaria, lo facciamo sicuramente. Deciderà poi il Milan se proseguire sull’Accordo di programma o accettare la proposta di Webuild".

Presente anche il presidente rossonero Paolo Scaroni, che spiega: "Abbiamo speso 40 milioni di euro per comprare i terreni per lo stadio a San Donato, quindi c’è più di un’opzione. Il progetto di San Donato va avanti come avevamo previsto, naturalmente sempre con tutti i problemi italiani perché basta che ci sia una minoranza vociante e rumorosa che i sindaci, ma non solo i sindaci, la politica tutta fa sempre un passo indietro. Questa è una costante del nostro Paese". Scaroni, in ogni caso, aggiunge che il Milan prima di prendere una decisione finale aspetterà il piano di ristrutturazione di San Siro: "Siamo qui che attendiamo di vedere che cosa implica una ristrutturazione leggera di San Siro in termini di impatti sul nostro pubblico, perché non possiamo chiudere settori dello stadio mentre giochiamo".

Cauta anche la posizione del ministro dello Sport Andrea Abodi: "San Siro? Mi auguro che possa dimostrare di saper autorigenerarsi, che possa ammodernarsi e diventare contemporaneo. Lì c’è un pezzo importante della storia del calcio ma queste strutture vanno rese ospitali. Aspettiamo ancora un paio di mesi e il progetto di Webuild, io sono sempre fiducioso. Il Milan ha la sua agenda, ha già acquistato i terreni a San Donato, l’Inter ha la sua progettualità ma sono convinto che San Siro avrà ancora una buona vita".

M.Min.

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