Fontana: io ai funerali mi comporto diversamente

Il governatore condanna l’atteggiamento del suo assessore. Le opposizioni: "Inadeguato, si dimetta"

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La condanna del presidente della Regione, Attilio Fontana, è netta: "Sono atteggiamenti che non mi appartengono. Di solito quando vado a un funerale cerco di pregare ed esprimere la mia vicinanza a chi ha perso un caro". Il riferimento è, ovviamente, all’atteggiamento tenuto da Romano La Russa, assessore regionale alla Sicurezza, durante i funerali del cognato nonché compagno di fede politica, Alberto Stabilini. Il riferimento è ai saluti romani. Condannati questi, è decisamente improbabile che il govenatore decida di togliere le deleghe al suo assessore. E lo è per tre motivi. Il primo: Fontana non è di quelli che decidono “di pancia“, il suo è un approccio mediato e meditato. Non a caso, sempre ieri, Fontana ha risposto così a chi gli chiedeva se fosse intenzionato a rimuovere La Russa dall’esecutivo di Palazzo Lombardia: "Non ho ancora parlato con lui. Nessuna richiesta mi è stata presentata. All’opposizione dico che, dopo aver parlato con lui, ne discuteremo e valuteremo tutto". Poco dopo l’assessore ha inviato una lettera ai colleghi di Giunta e ai consiglieri regionali di maggioranza, per scusarsi dell’eco avuta dalla vicenda senza però fare ammissioni di colpa: "Non è stato commesso alcun atto illecito, come fior di sentenze di numerosi tribunali confermano. I fatti oggetto dell’odierna polemica sono lontani anni luce da tutto ciò che può essere accostato al fascismo. Si è trattato dell’ultimo saluto destinato a una vita che è volata in cielo, nel cordoglio dei cari e degli amici fraterni e nel rispetto delle sue ultime volontà". Il secondo motivo per i quale la cacciata dell’assessore appare improbabile coincide con il rispetto di Fontana per le dinamiche interne ai partiti: tocca ai vertici di Fratelli d’Italia dare eventualmente un segnale in questo senso. Infine il motivo più contingente: le elezioni Politiche sono troppo vicine, cacciare adesso l’assessore significherebbe dare ulteriore risonanza ad una vicenda che oggi potrebbe essere già chiusa.

Le opposizioni, però, non ci stanno. "Persone come La Russa ai vertici di istituzioni come Regione Lombardia sono totalmente inadeguate. Per rispetto della storia, dei cittadini e della nostra democrazia dovrebbe dimettersi" attacca Vinicio Peluffo, segretario regionale del Pd. Quindi Nicola Di Marco, capogruppo lombardo del Movimento 5 Stelle: "Il braccio teso alzato, con la goffaggine di chi sa che non potrebbe ma non resiste al richiamo del “camerata”, dall’assessore La Russa durante le esequie di un militante di destra è l’ennesima conferma di quel che il neoassessore ha sempre sostenuto e rivendicato, ovvero le proprie nostalgiche simpatie verso il ventennio. Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia hanno il dovere di intervenire immediatamente, dal momento che La Russa oggi rappresenta la Giunta regionale e la Lombardia".

Gi.An.

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