Caso camici, i pm insistono: "Attilio Fontana deve essere processato"

Insieme ad altri quattro, è accusato di frode in pubbliche forniture per la fornitura, poi trasformata in donazione, di mezzo milione di euro di Dpi e camici

Attilio Fontana

Attilio Fontana

Milano - Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e gli altri quattro imputati devono essere processati. I pm di Milano Paolo Filippini e Carlo Scalas insistono e chiedono il processo per l'accusa di frode in pubbliche forniture per la vicenda dell'affidamento da parte di Aria spa, centrale acquisti della Regione, di una fornitura, poi trasformata in donazione, da circa mezzo milione di euro di 75mila camici e altri dpi a Dama, società del cognato del presidente lombardo, Andrea Dini. 

I magistrati, titolari dell'inchiesta, hanno sostenuto la loro tesi davanti al gup Chiara Valori. Lo scorso 2 dicembre, la procura aveva firmato la richiesta di processo, convinta di avere raccolto prove a sufficienza, nei confronti non solo di Fontana ma anche di Dini, di Filippo Bongiovanni e Carmen Schweigl, rispettivamente ex dg e dirigente di Aria e di Pier Attilio Superti, vicesegretario generale della Regione.

"I pm hanno insistito sul rinvio a giudizio - spiega in una pausa dell'udienza il difensore di Fontana, l'avvocato Jacopo Pensa -. Secondo la loro lettura accusatoria c'è stato un elemento fraudolento, ingannatorio, nella vicenda della donazione e per questo bisogna andare al vaglio dibattimentale. Il fatto è pacifico, ma per noi è la lettura del fatto che cambia".

Nelle prossima udienza del 29 aprile prenderanno invece la parola le difese del governatore lombardo, del cognato e patron di Dama spa Andrea Dini, dell'ex direttore generale di Aria spa Filippo Bongiovanni, dell'ex direttrice acquisti degli acquisti di Aria spa Carmen Schweigl, e del vicario del segretario generale di Palazzo Lombardia Pier Attilio Superti. La decisione del giudice è attesa per il 13 maggio. 

"Attilio Fontana aspetta serenamente. La nostra difesa sarà molto semplice perché il fatto è in sé semplicissimo: non c'è stata nessuna tipologia di danno per la pubblica amministrazione, nessuna frode, c'è semplicemente una donazione invece di un pagamento". Lo spiegano i difensori del governatore Attilio Fontana, gli avvocati Jacopo Pensa e Federico Papa, al termine dell'udienza. "Non c'è un pagamento tanto che non c'è nessuna parte civile, non ci sono persone offese, perché non c'è un danno patrimoniale in capo alla pubblica amministrazione e tanto meno ai cittadini in un momento storico davvero particolare. C'è stato un risparmio in capo alla Regione Lombardia", conclude la difesa. 

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