
Per la prima volta ingressi contingentati: entrano in 16mila. Applausi per la danza del drago
Con la danza del Drago e del Leone si è entrati nell’anno del Serpente verde, simbolo di saggezza e strategia. Ieri migliaia di persone hanno partecipato al Capodanno cinese, assistendo alla parata in costume e alle esibizioni di ballo e arti marziali davanti all’Arco della Pace. Per la prima volta è stato un Capodanno cinese a “numero chiuso“: gli ingressi sono stati contingentati, hanno potuto assistere 16mila persone (la metà di quelle presenti lo scorso anno). Varchi d’ingresso e d’uscita sono stati presidiati da forze del ordine, vigilanti e volontari della comunità cinese. A deciderlo è stata la Commissione comunale di vigilanza sui pubblici spettacoli, per garantire la sicurezza.
La cerimonia si è aperta con il risveglio degli otto leoni da parte delle autorità italiane e cinesi. Il Capodanno è una delle feste più sentite in Cina, le celebrazioni durano due settimane e si concludono con la festa delle lanterne che quest’anno cade il 12 febbraio. Dopo la tradizionale parata milanese, un altro appuntamento si apre in città per celebrare l’anno del Serpente verde: il FánHuā Chinese Film Festival si terrà da mercoledì al 9 febbraio alla Cineteca Milano Arlecchino, in via San Pietro All’Orto. La kermesse, giunta alla quinta edizione milanese, nasce con l’intento di aprire un dialogo e costruire un punto d’incontro tra la cultura cinese e quella italiana, aprendo una finestra sulla ricca produzione cinematografica cinese contemporanea, che non è ancora di facile accesso per il pubblico italiano. Tra i film proiettati “Growing Apart” sulle politiche del figlio unico di Long Lingyun (vincitore dell’Audience Award 2024); ”Snow Leopard”, ultimo lavoro del regista di Pema Tseden; “To Kill a Mongolian Horse” di Jiang Xiaoxuan; il classico “A Soul Haunted by Painting” di Shuqin Huang e l’animazione “Into the Mortal World” di Ding Zhong.
Re.Mi.