Furti di Rolex e orologi di lusso a Milano, le ultime tecniche degli specialisti

Bande in trasferta simulano incidenti e selezionano le vittime: ecco come

Rolex rubato

Rolex rubato

Milano - Il trucco dello specchietto con la variante dell’infortunio simulato. È l’ultima tecnica dei rapinatori di orologi di lusso, messa in pratica nel tardo pomeriggio di tre giorni fa per derubare un cinquantenne francese di un Audemars Piguet del valore di svariate decine di migliaia di euro. Ore 18.30 di venerdì, l’uomo d’affari transalpino sta percorrendo via Pisacane al volante della sua Lamborghini. All’improvviso, un motorino spunta nel traffico e si scontra con la fiancata sinistra della fuoriserie, danneggiando il retrovisore; poi il motociclista perde l’equilibrio (o meglio, finge di perderlo) e scivola a terra col motorino, dimenandosi per il dolore provocato dall’impatto con l’asfalto.

A quel punto, il conducente dell’auto scende per sincerarsi delle condizioni dell’uomo e lascia inevitabilmente incustodito il bolide. È in quel momento che entra in scena il complice dello scooterista, che evidentemente stava seguendo a sua volta la Lamborghini in sella a un altro motorino: lo sconosciuto fa irruzione nell’abitacolo e prova a scappare con la fuoriserie, ma il proprietario se ne accorge immediatamente e reagisce al tentativo di furto. Ne nasce una colluttazione a tre: nonostante il cinquantenne sia in inferiorità numerica (nel frattempo il presunto ferito si è rialzato), riesce comunque a tirar fuori dall’auto il secondo uomo. Nel parapiglia, però, i due banditi gli strappano dal polso l’Audemars Piguet, per poi fuggire e sparire nel nulla. Il derubato se ne torna a casa e il giorno dopo si presenta alla polizia per sporgere denuncia.

Il precedente

Le modalità del raid fanno pensare a malviventi in trasferta in città, come i tre fermati il giorno di San Valentino dagli agenti dell’Antirapine della Squadra mobile. In quell’occasione, gli specialisti di via Fatebenefratelli erano riusciti a individuare gli scooter utilizzati dalla banda (con targhe false) e a seguirli per le vie del centro. Alle 20.45 del 14 febbraio, Vittorio Sorriente, Antonio Pipolo e Antonio Forte avevano "agganciato" con i loro motorini la Q8 guidata da un agente di calciatori e l’aveva seguita da piazza Conciliazione all’Arena Civica; poi, all’angolo tra viale Elvezia e via Canonina, erano entrati in azione, colpendo lo specchietto della macchina e afferrando il polso dell’uomo per sfilargli il Rolex. Il conducente aveva reagito con veemenza, riuscendo a mettere in fuga l’operativo e gli altri in copertura. Poco dopo, i poliziotti avevano bloccato i presunti autori nell’appartamento-covo di Paderno Dugnano. Secondo quanto ricostruito, i tre erano gli stessi che qualche giorno prima avevano preso di mira in via Farini il Daytona d’oro del dentista Luca Macaluso. Senza dimenticare il raid subìto il 10 febbraio dall’imprenditore farmaceutico Alessandro Del Bono. N.P.

 

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