
Roberto Maroni
Roberto Maroni va al contrattacco. Dopo la bufera scoppiata sulla Lombardia Film Commission e sul "regalo" di un milione di euro alla fondazione, poi stornati in gran parte da tre commercialisti di fiducia della Lega, l’ex governatore rompe il silenzio. Per difendersi, sceglie Facebook e rivendica la trasparenza e la regolarità dell’operazione con cui la sua Giunta alla fine del 2015 ha rifinanziato l’ente. Denaro con cui la Lombardia Film Commission, per la Procura, avrebbe comprato il capannone di Cormano per la nuova sede al prezzo "gonfiato" di 800 mila euro. Per i pm, un "cadeau" al commercialista Alberto Di Rubba, già revisore contabile della Lega come il collega Andrea Manzoni, e al professionista Michele Scillieri, nel cui studio ha sede la “Lega per Salvini“. La maggior parte di quei fondi, infatti, sono stati poi trasferiti su conti riconducibili ai tre professionisti, a imprenditori vicini alla Lega e 250 mila euro sono andati alla fiduciaria Fidirev. P.V.