Milano, fattorini in bici e motorino: al via il primo sciopero / FOTO

Odg approvato all’unanimità nell’aula del Consiglio: "La Giunta renda effettiva la sicurezza nelle strade"

Sciopero fattorini in bici e motorino

Sciopero fattorini in bici e motorino

Milano, 25 maggio 2018 - Strade a rischio per i rider milanesi. Alla vigilia dello sciopero dei fattorini in bici e motorino in programma oggi, dopo il grave incidente al rider di «Just Eat» che ha perso una gamba lo scorso 17 maggio dopo un incidente in motorino, il Consiglio comunale approva all’unanimità un ordine del giorno presentato da Milano progressista, gruppo consiliare di maggioranza, che auspica che "Comune e Regione possano agire agire di concerto e con pieno spirito collaborativo al fine di ottenere migliori condizioni di lavoro per i rider e, in generale, per tutti i lavoratori impiegati nei settori di forte innovazione la cui normazione non è pienamente contemplata e tutelata dal quadro normativo". L L'Odg che vede come prima firmataria la capogruppo di Milano Progressista Anita Pirovano viene integrato con un punto sulla sicurezza stradale, su proposta del capogruppo di Forza Italia Gianluca Comazzi. In questo punto aggiuntivo il Consiglio comunale "invita l’assessore competente e il sindaco a rendere ancora più effettiva la sicurezza stradale e ciclistica anche attraverso la manutenzione ordinaria e straordinaria stradale".

Manutenzione delle strade a parte, oggi i rider incroceranno le braccia. Niente consegne a domicilio. Una protesta forte per sottolineare le pessime condizioni contrattuali e logistiche dei fattorini milanesi. Il segretario generale dell’Ugl Paolo Capone interviene così sul caso rider: «Qui non si parla solo di diritti negati, ma di equiparare legalmente questo tipo di attività a un lavoro subordinato, così come avviene nel resto del mondo. Una lotta volta a garantire diritti e tutele ai rider italiani che ogni giorno si trovano ad affrontare percorsi a ostacoli urbani per consegnare pasti a domicilio, subendo, spesso, gravi incidenti. È inaccettabile che in un Paese civile questa categoria ancora ibrida, tra lavoro dipendente e autonomo, non abbia una precisa inquadratura contrattuale»

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