Fallimento Cis Poli, il Tribunale dà ragione al Comune

I giudici di Milano hanno deciso sull’azienda che gestiva il centro sportivo

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Amministrazione comunale, nel primo grado di giudizio, è stata riconosciuta la legittimità del suo operato. Tutto risale all’anno 2016, quando la società Cis Poli, che gestiva il centro sportivo con piscina di Novate, era fallita. L’accusa rivolta al Comune è stata quella di avere concorso a causare danni al patrimonio e ai creditori di Cis, con la richiesta di 550.936 euro a titolo di risarcimento patrimoniale e danni non patrimoniali. Le accuse rivolte al Comune novatese erano tre, di non avere provveduto a un giusto versamento di liquidità nelle casse della società gestore dell’impianto, avere acquisto nel 2012 il complesso sportivo, e infine di avere adottato illecite politiche di bilancio. Il tribunale ha respinto le accuse nei confronti del Comune, predisponendo un pagamento a favore dell’amministrazione comunale di circa 30mila euro, per spese legali, generali e oneri di legge. Le motivazioni dell’infondatezza della domanda di risarcimento dei danni avanzata, ha stabilito la mancanza di responsabilità del Comune e come con correttezza abbia abbia compiuto ogni attività possibile per salvaguardare la società Cis Poli. Ulteriori motivazioni sono che immettere liquidità o ricapitalizzare una società non costituiscono un obbligo, ma facoltà esercitabile del socio. C’era l’obbligo di rispettare il patto di stabilità e il divieto delle Pubbliche amministrazioni di ripianare le perdite delle società partecipate. Tutte le operazioni ha perseguito sia gli interessi di Cis Novate che gli interessi generali del Comune novatese, senza violare i principi della corretta gestione imprenditoriale. L’operazione non ha quindi portato danni al patrimonio sociale, così come ai creditori sociali. Infine è stato dimostrato che non ci sono state variazioni al bilancio.

Davide Falco

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