Falcone, Capaci e la lotta alla mafia

Paola

Severin

Melograni

Cara Paola, tutti parlano della mafia, del trentennale della strage di Capaci, di Falcone, di Borsellino. Ma sono passati trent’anni e che cosa è cambiato? E poi mio nipote Alfonso ignora tutto… ha 13 anni. Forse i ragazzini siciliani sono più informati dei nostri (o forse informati meglio). Io so che la mafia c’è pure qui a Milano, (so di storiacce che riguardano bar e ristoranti) ma passa tutto sotto silenzio. Non mi dica che sono un uomo del nord, mio padre veniva da Catania! Insomma vorrei, in conclusione, una sua valutazione sul problema. Che cosa è cambiato in questi trent’anni?

Alfredo (nonno di Alfonso)

Caro nonno Alfredo, la mafia esiste ancora ma la sua forza è molto molto diminuita e questo risultato non lo dobbiamo soltanto a chi ha sacrificato la vita per la legalità ( e che giustamente ricordiamo,allo stesso modo, da nord a sud di questo Paese) ma anche grazie a chi “il metodo Falcone” lo ha ereditato e applicato. Ne parla Marcelle Padovani (che aveva scritto con Falcone”cose di cosa nostra”) nel suo ultimo libro ”Falcone,trent’anni dopo” che le segnalo. In questi giorni – purtroppo – sono uscite sulla vicenda opere francamente inutili e superficiali, che nulla aggiungono alla riflessione. Io le consiglio di leggerlo insieme a suo nipote, perché è chiaro e di semplice comprensione. Questa mattina, a OancheNo, parleremo con Maria Falcone dei rischi che una parte del Terzo Settore corre. Purtroppo ci sono tante situazioni che possono incrociarsi: la mafia ha spesso messo gli occhi sulle Onlus, utilizzandole come vere e proprie lavanderie ma, nel contempo grazie alla legge sui Beni Confiscati sappiamo che si può trarre il Bene dal male. Tante realtà del Terzo Settore sono cresciute grazie a questi veri e propri atti legali d’amore. La abbraccio. Sua Nonna Paola.

mail: severini.paola@gmail.com

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