ALESSANDRA ZANARDI
Cronaca

Ex Saronio, pronti 700mila euro. La bonifica attende da 50 anni

Cerro al Lambro, il ministero della Difesa ha messo i soldi per il recupero dell’ex fabbrica chimica. Durante il fascismo si produceva gas nervino. "Speriamo sia l’anno giusto per quest’area di 45mila metri".

Ex Saronio, pronti 700mila euro. La bonifica attende da 50 anni

Il ministero della Difesa ha stanziato 700mila euro, ma il recupero della Saronio stenta a decollare. Ancora si aspettano l’abbattimento degli edifici fatiscenti e il piano di caratterizzazione dell’ex fabbrica di Cerro al Lambro, dove ai tempi del fascismo si producevano armi chimiche e nel cui terreno sono presenti quantitativi di arsenico e mercurio, lascito delle lavorazioni del periodo bellico. Dopo svariati annunci (e oggettivi ritardi), ora si spera che il 2024 possa essere l’anno decisivo per far decollare i passaggi preliminari alla bonifica dell’ex sito industriale. Un’area di 45mila metri quadrati, dismessa da quasi cinquant’anni e in capo all’Esercito, ancora contrassegnata da un grande arco di 40 metri con l’aquila fascista.

"Secondo il programma che ci è stato annunciato - fa sapere il sindaco Gianluca Di Cesare -, le operazioni di abbattimento degli edifici pericolanti e avvio del piano di caratterizzazione dovrebbero partire entro il primo trimestre del 2024. La caratterizzazione, in particolare, sarà preziosa per stabilire il tipo di bonifica che si dovrà successivamente effettuare. Il Comune, dal canto suo, continuerà a tenere monitorata la situazione".

Intanto, dopo l’ultima operazione di disboscamento eseguita dall’Esercito, l’area è come rimpiombata in un limbo, con la vegetazione che è tornata a crescere in maniera incontrollata tra i vecchi capannoni in disuso. I residenti delle abitazioni vicine lamentano la presenza d’insetti, uccelli e altri animali selvatici, oltre a piante e cespugli che dal perimetro dell’ex fabbrica si spingono verso i palazzi adiacenti. Nel tempo, il sito è stato anche oggetto d’intrusioni abusive. Dopo decenni di convivenza forzata col degrado, il disagio è palpabile e sono in tanti a sperare che, a breve, per la Saronio possa esserci davvero una svolta.

Intanto, la lista di minoranza Solidarietà Civica Indipendente rilancia la proposta, una volta chiuso l’iter di recupero e bonifica, di trasformare la Saronio in un Museo della Pace. Un’iniziativa che potrebbe contribuire a tramandare la memoria storica dei luoghi e riabilitare un contesto un tempo legato alla guerra. Nel programma elettorale del sindaco Di Cesare, invece, si accarezzava l’idea di realizzarvi un bosco urbano. Qualunque progetto di riconversione culturale e ambientale potrà decollare solo dopo che il sito verrà riqualificato e restituito alla collettività.