"Servizi per la città e case a prezzi calmierati per i giovani". È il progetto che l’opposizione ha messo nero su bianco per avviare la rigenerazione dell’ex Garzanti in via Mazzini, una ferita che il salotto buono dell’hinterland si trascina da decenni. Al posto della vecchia litografia abbandonata Vivere Cernusco vorrebbe costruire "la sede della polizia locale, quella della protezione civile e un magazzino municipale".
Nessuna concessione al residenziale previsto da un vecchio piano integrato di intervento approvato dalla Giunta di centrodestra nel 2007 "230 appartamenti distribuiti in due torri, una da 11 piani e l’altra da 17", ricorda il capogruppo Giordano Marchetti, poi annullato dall’Amministrazione di centrosinistra subentrata nel frattempo.
Oggi, secondo la forza di minoranza, la coop Constantes, proprietaria del complesso, dopo la bonifica dovrebbe cedere l’area al Comune, in cambio otterrebbe altre due porzioni territorio dove realizzare case: una trentina di abitazioni in via Neruda da piazzare sul mercato libero e una ventina in via Kolbe, "ma in edilizia sociale per trentenni, a costi accessibili. L’intera operazione - sottolinea Marchetti - riporterebbe a verde metà delle superfici interessate". Il piano frutto dell’opera di un gruppo di lavoro interno alla lista è stato presentato in un’assemblea pubblica in biblioteca. La proposta è stata elaborata tenendo conto dei valori economici: 4,8 milioni per l’area sulla quale si trova la vecchia fabbrica (nel 2001 per comprarla ci vollero 10 milioni), 6 milioni per quelle che sarebbero cedute al costruttore, che pareggerebbe realizzando le nuove strutture pubbliche.
"Il nostro piano porterà parecchi vantaggi - dice il capogruppo - a cominciare dalla rinascita del quartiere. Il degrado alle porte della città lascerebbe il posto a vigili e tute gialle, gli uni accanto agli altri. Tutto con un valore ambientale importante, il recupero di verde in una fascia strategica a metà fra l’ex Garzanti e il Parco dei Germani. Le case verranno costruite in punti in cui erano già previsto residenziale e aiuteranno le giovani copie a non emigrare".
Barbara Calderola