di Monica Autunno Ex Galbani, l’acquisto è annunciato, la cauzione versata, "un impegno concreto ed oneroso". Ora è il momento di stringere: dai primissimi giorni di settembre incontri a ritmo serrato fra il Comune e Officine Mak, il colosso del recupero aree dismesse che ha opzionato in pieno periodo di vacanza, e a ridosso della prima asta battuta dal Tribunale, le macerie dello storico caseificio melzese, dicendosi pronto all’acquisto. Dal momento della formalizzazione d’interesse, giunta e operatori non si sono ancora incontrati. "Hanno chiesto di avviare incontro e confronto quanto prima - così il vicesindaco Flavio Forloni - sarà dunque uno dei primi impegni settembrini". La “notizia bomba” che rompe gli anni di stallo sul destino dei 90mila metri quadri di macerie, sterpaglie e degrado fra l’ex fabbrica nel centro storico e le porcilaie sulla Cerca, da anni in mano ai curatori fallimentari, è di poche settimane fa. L’acquirente che ha “opzionato” l’acquisto accollandosi il versamento di una cauzione sostanziosa è Officine Mak, leader nel recupero di siti industriali dismessi e degli interventi di rigenerazione urbana, già titolare di molti progetti anche in zona: uno su tutti, la colossale operazione che sta portando, alla trasformazione dell’ex Nokia a Cassina. Officine Mak "ha ora tempo sino ad aprile - spiega Forloni - per perfezionare l’acquisto. C’è dunque il tempo per mettersi intorno ad un tavolo per discutere di progetti e modus operandi. L’operatore pare abbia molta fretta. È, da un certo punto di vista, buon segno. Ed è anche comprensibile: qualsiasi intervento andrà preceduto da un massiccio intervento di bonifica". Quattro milioni di euro la base d’asta di luglio, allo straribasso. Il fallimento ha lasciato sul terreno decine di creditori: fra i tanti il Comune, che avanza tasse non versate per quasi tre milioni. Tutto da vedere, così come un progetto di ...
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