LAURA LANA
Cronaca

Ex Falck di Sesto San Giovanni, la svolta targata Intesa: ecco come sarà la maxi area dismessa

La banca protagonista del destino delle zone da riqualificare. Con Coima e Redo amplierà i progetti edilizi di housing sociale. All’immobiliare la scelta: solo studentato o anche uffici

Il render del parco destinato a nascere sulle ceneri dell’area Unione. In alto il progetto Città della Salute e della Ricerca

Il render del parco destinato a nascere sulle ceneri dell’area Unione. In alto il progetto Città della Salute e della Ricerca

Sul tavolo di Hines ci sono tre buste. Dall’esito della trattativa nascerà il nuovo disegno delle aree Falck, dopo l’ingresso nelle scorse settimane dei nuovi soci: Coima e Redo e soprattutto Banca Intesa, che da semplice creditore ipotecario (900 milioni, di cui 300 già svalutati) è diventato socio di capitale di Milanosesto spa, la società "contenitore" proprietaria delle ex acciaierie.

Se nel 2019, quando arrivarono Hines e Prelios, la riconversione sembrava ormai vicina, oggi questo milione e 450mila metri quadri, dismessi dal 1996, resta ancora un foglio bianco. Spazzato via da tempo il progetto di Renzo Piano, si archivia ora anche quello di Norman Foster (che comunque un masterplan vero e proprio non lo aveva presentato mai). Come saranno ridisegnati i terreni ex industriali, tra i più grandi d’Europa, è ancora tutto da decidere.

La fase negoziale tra Hines e i nuovi soci si starebbe per chiudere: la firma potrebbe avvenire già in queste due settimane. Il player immobiliare si trova a fare una scelta fra tre scenari diversi: mantenere solo lo studentato, un edificio di 22mila metri quadrati con 700 camere progettato dallo studio Park Associati, aggiungere anche la parte consistente degli uffici, tenersi tutto lo sviluppo dell’Unione 0, ma con le nuove "linee guida".

L’ingresso di Intesa – notevolmente esposta finanziariamente – nel capitale di investimento si porta dietro due punti fermi: la collocazione della nuova sede dal 2026 nella torre di 17 piani firmata dallo studio Citterio-Viel & Partners sull’Unione 0, che vedrà a breve il rilascio del permesso a costruire, e l’azione diretta nelle scelte strategiche. Tradotto: il cambio di rotta dall’edilizia di medio alto livello all’housing sociale, che trova proprio in Coima e Redo la mano operativa. Già oggi il 25% del residenziale è housing sociale, vale a dire abitazioni a prezzo calmierato per determinate fasce della popolazione: occorrerà capire di quanto sarà aumentata questa quota, che non ha nulla a che vedere con l’edilizia sociale prevista per 16mila metri quadri.

Se la riqualificazione dell’Unione Zero resta ancora ferma al palo, non va meglio per le aree collaterali. Come quella di via Trento, che dovrebbe ospitare università e campus del San Raffele 2: il Comune ha concluso tutta la parte burocratica, ma l’operatore resta fermo. C’è poi il sindaco Roberto Di Stefano che sogna ancora l’arrivo dello stadio e blinderebbe al tempio del pallone un’eventuale variante complessiva al piano Falck.

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