Piazzale Libia, esplosione in un palazzo per la fuga di gas: sequestrato il contatore

Le indagini sulla deflagrazione nello stabile di nove piani: la pista del guasto dell’apparecchio molto datato. Analisi anche sulla cucina

Esplosione in un palazzo di Piazzale Libia

Esplosione in un palazzo di Piazzale Libia

Milano, 13 settemre 2020 -  L’appartamento al piano rialzato di piazzale Libia 20 e il contatore del gas metano all’interno dell’abitazione sono stati posti sotto sequestro dai vigili del fuoco. È il primo passo dell’inchiesta che punta ad accertare le cause dell’esplosione che ieri alle 7.15 ha sventrato la parte bassa dello stabile in zona Porta Romana, danneggiando pesantemente anche i due piani sovrastanti e in parte i piani bassi dello stabile gemello al civico 22. Stando a quanto risulta al Giorno , fino a ieri sera non erano emersi aspetti che potessero far pensare alla pista dolosa, vale a dire al gesto volontario né da parte del ventinovenne Adam Serdiuchenko, residente nel monolocale dal quale sarebbe originata la deflagrazione, né da parte di altre persone che abitano nel palazzo.

Allo stato attuale , ragiona un investigatore, il quadro potrebbe cambiare soltanto se venissero fuori elementi nuovi (e inattesi viste le premesse) su possibili propositi autolesionistici del ragazzo del piano rialzato, sulla falsariga di quanto accaduto nel 2006 per il caso della strage di via Lomellina (quattro morti e 26 feriti), nelle prime ore collegata a una possibile perdita di gas accidentale e poi attribuita all’inquilina depressa Esmeralda Sfolcini. Al momento, però, questo scenario resta sullo sfondo della storia, anche perché il profilo di Adam, incensurato e regolare in Italia, pare quello di un giovane con una promettente carriera davanti, già realizzato nel suo lavoro e con una grande passione per il buon cibo e la ristorazione di lusso: stando infatti alle informazioni che lui ha condiviso sui social con i suoi follower, ricopre l’incarico di chef de rang al Martini Bistrot di corso Venezia 15. E pure l’istinto di invocare "mia moglie... mia figlia..." (anche se nello stabile dicono di non averle mai viste nell’appartamento) sembra dare la chiara idea di una persona che non ha alcuna intenzione di togliersi la vita né tantomeno quella di mettere a rischio quella di decine di persone. Di conseguenza, l’ipotesi più verosimile porta a un malfunzionamento del contatore, che sembra sia molto datato, o a un guasto della cucina o di un tubo collegato, che potrebbero aver causato una fuoriuscita di gas metano tale da saturare parzialmente l’ambiente e generare lo scoppio.

«Le prime valutazioni dei vigili del fuoco parlerebbero di un’ipotesi di fuga di gas in un appartamento privato: c’è una cucina a gas, da lì potrebbe esserci stata la fuoriuscita, ma è ancora tutto da verificare", ha spiegato al termine di un sopralluogo in mattinata il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano, a capo del pool della Procura che si occupa di ambiente, salute e sicurezza. A sostegno di questa pista c’è anche il racconto di Aly Harhash, il primo a soccorrere Adam, che ha notato che nella parte del monolocale in cui era ubicata la cucina l’incendio si è sviluppato in maniera molto più devastante rispetto ad altri punti.  

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