Non c’è tre senza quattro. Così, il Pgt rischia di dover ripassare dal consiglio comunale per la quarta volta in tre mesi. Una storia infinita per il centrodestra. "Questa approvazione è stata minata prima dall’incompatibilità della presidente del consiglio comunale che non ha potuto partecipare al voto per conflitto di interessi, poi dagli errori materiali negli allegati e da ultimo dal conflitto d’interessi del sindaco". In quest’ultimo caso, Ezio Casati ha infatti votato due emendamenti, che riguardano aree e proprietà riconducibili al cugino. "Un errore già compiuto nel 2019, quando dovette annullare in autotutela una delibera di giunta", ricorda l’opposizione. L’atto che disegna il futuro urbanistico di Paderno è così dovuto tornare per la terza volta in aula: la maggioranza ha annullato l’emendamento 74, ma si è dimenticata di fare altrettanto con il numero 75 sullo stesso tema con un "palese errore che è stato ravvisato solo a tarda notte dopo la chiusura della seduta – raccontano Roberto Boffi, Gianluca Bogani, Alberto Ghioni e Umberto Torraca del centrodestra –. L’approvazione di questo strumento è diventata ormai una soap opera imbarazzante. Oggi chi continua a votare questo Pgt posticcio manifesta solo scarsa lungimiranza di cui noi non vogliamo essere complici".
Dall’avvio della maratona sul Pgt, la minoranza compatta aveva chiesto alla giunta di rinviare l’approvazione a dopo il voto amministrativo di giugno, per avere il tempo e il clima necessari a definire l’impianto della Paderno di domani. "Invece, si è deciso di procedere di corsa, sulla fine del mandato, senza le necessarie verifiche tecniche come dimostrano questi errori continui". La.La.