"Ero l’unica, ora in tante. La Spagna è un modello"

Claudia Lucarelli, manager dagli anni 2000, spiega come le carriere femminili siano cambiate in meglio, ma come sia necessario un cambiamento culturale per superare le barriere legate alla maternità. Come esempio, prende la Spagna, dove è prevista una detassazione dello stipendio per i padri.

"Ero l’unica, ora in tante. La Spagna è un modello"
"Ero l’unica, ora in tante. La Spagna è un modello"

La carriera di Claudia Lucarelli, manager dagli anni 2000, si è svolta soprattutto in multinazionali statunitensi dell’informatica: Broadcom, Dell e ora Cisco Systems. "Sul progresso delle carriere femminili è un ambiente più avanzato rispetto al panorama italiano – spiega – ma in questi anni sono stati fatti passi avanti".

Che cosa è cambiato?

"Trent’anni fa ero tra le poche donne con un ruolo manageriale, mentre adesso siamo sempre di più e il divario si sta riducendo. Si sta affermando un modello di leadership diverso, basato sul dialogo e sull’empatia con i dipendenti".

Le carriere femminili vengono spesso frenate dalla maternità. Come risolvere questo problema?

"Quando io sono diventata mamma non ho incontrato problemi sul lavoro. Sono rientrata dalla maternità e ho ripreso a lavorare nel mio ruolo. Per tante donne, però, si alzano barriere che non dovrebbero esistere. La soluzione è la genitorialità condivisa e la ripartizione dei ruoli di cura: servirebbe un cambiamento culturale. C’è un modello che si potrebbe prendere come esempio".

Quale?

"In Spagna, alla nascita del figlio, per legge un uomo è obbligato a stare a casa dal lavoro per sei settimane. E lo stipendio è detassato. Anche le aziende, d’altra parte, possono fare molto. Ad esempio il modello della nostra azienda, con uno smart working totale, orari flessibili e valutazioni sugli obiettivi, si sta rivelando positivo nella conciliazione del lavoro con gli impegni familiari".

A.G.

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