
È proprio questo il momento di cambiare rotta
Gatti*
Spettabile assessore alla Casa Guido Bardelli,
Milano vive da anni una condizione di emergenza abitativa causata da sfratti e pignoramenti della prima casa, ma anche da valori degli affitti sempre più irraggiungibili per le famiglie e i lavoratori essenziali per la città (non solo tranvieri e infermieri, ma anche operai della logistica, dei servizi, dell’edilizia, colf…). La risposta pubblica al bisogno di casa si è dimostrata sempre più inadeguata (solo il 3% di chi chiede un appartamento popolare lo ottiene) e oggi dobbiamo registrare un vero e proprio blocco delle assegnazioni di alloggi temporanei alle famiglie a cui il Comune ha riconosciuto il diritto ad una casa, ma che attendono da molti mesi senza ricevere nessuna risposta se non un laconico: non ci sono disponibilità. Eppure tutti coloro che vivono nei quartieri popolari vedono migliaia di abitazioni sfitte di Aler e MM, con le porte lastrate, che spesso erano state rilasciate in buone condizioni. Accade poi che questi stessi alloggi siano inseriti in piani di vendita o di valorizzazione e dunque sottratti a chi da anni attende in graduatoria o alle famiglie che, dopo lo sfratto, sono costrette a dividersi e a coabitare in condizioni inadatte, in particolare per i minori. Ormai sappiamo quanto il diritto alla casa sia legato a quello alla salute e all’istruzione e quanto la negazione della residenza anagrafica pregiudichi l’accesso ai servizi essenziali. È necessario un cambio di rotta, bisogna fermare le iniziative di sottrazione delle case popolari, cominciando dalla sospensione del progetto di conferimento al Fondo Invimit delle abitazioni del Comune, come stanno chiedendo non solo i sindacati e migliaia di inquilini di MM e di famiglie, ma anche associazioni e persone che si battono contro la povertà sempre più diffusa a Milano, come la Caritas Ambrosiana.
*Segretario generale
Sicet Milano