ANNA GIORGI
Cronaca

Due netturbini litigano per i turni. Spunta il coltello, uno è grave

Un 40enne è stato arrestato dalla polizia per aver colpito al petto il collega dopo una discussione

Accoltellamento per i turni di servizio

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Mancano venti minuti all’una di notte quando un uomo arriva al Pronto Soccorso della clinica Sant’Ambrogio. É in gravi condizioni, una coltellata gli ha bucato un polmone e reciso, in parte, un’arteria su petto. Miracolosamente l’uomo di 38 anni è cosciente, i medici, prima di portarlo in sala operatoria, avvertono le Volanti che verbalizzano subito un primo sommario racconto.

«Sono stato accoltellato da un collega, durante una lite". E fornisce tutte le indicazioni che serviranno agli agenti di polizia per raggiungere l’aggressore, un italiano 40enne, nella sua casa di Quarto Oggiaro. La vicenda da cui scaturirà la lite, per futili motivi, prende il via il pomeriggio di sabato. I due netturbini si incontrano in via Ippocrate, in zona Affori, c’è stato il mercato rionale e bisogna pulire la strada, entrambi sono a bordo di un mezzo dell’Amsa. Lì alle 17.30 i due cominciano a discutere, questione di orari, telefonate e messaggi non risposti, turni scambiati.

Insomma, piccole incomprensioni sul lavoro. I netturbini si ritrovano alla fine di un turno di lavoro all’inceneritore comunale di via Silla, nella periferia Ovest della città. La lite, sempre per gli stessi motivi, riprende e si fa più accesa. Dopo le indicazioni fornite dal ferito, la polizia alle due di notte arriva nella casa dell’aggressore, a Quarto Oggiaro, lui è ancora in abiti da lavoro, sporco di sangue, ha appoggiato il coltello sul tavolo e sta raccontando tutto quanto è accaduto alla moglie. Il ferito più grave, secondo la ricostruzione dell’altro netturbino finito in manette, avrebbe iniziato ad alzare la voce mentre erano insieme nello spogliatorio della struttura. Poi lo avrebbe preso a calci e pugni in testa. A quel punto lui per difendersi ha estratto il coltello che porta sempre con sè nei turni di notte e gli sferra una coltellata colpendo alla cieca.

La coltellata avrà effetti più gravi di quelli probabilmente previsti nelle intenzioni perché è profonda, data con forza e vicina al cuore. Il 38enne perde tre litri di sangue prima di essere sottoposto ad intervento.Il netturbino se la caverà, non rischia la vita, anche se la prognosi resta riservata ed è ricoverato in Rianimazione. Intanto la polizia, la notte scorsa, ha arrestato l’aggressore 40enne con l’accusa di tentato omicidio e lo ha messo, per ora ai domiciliari. Oggi la convalida. Solo quando il 38enne si sarà ripreso sarà possibile ricostruire l’esatta dinamica e stabilire colpe e responsablità. In un contesto di pericolo di inquinamento delle prove il 40enne, per ora, resterà in arresto.  

anna.giorgi@ilgiorno.net