
di Simona Ballatore
e Nicola Palma
Da dieci anni la scuola dell’infanzia di via Rimini è lì, abbandonata a se stessa, e aspetta (insieme alle famiglie della zona 6, tra Romolo e Famagosta, che la reclamano) l’occasione giusta per tornare ad aprire i battenti. Neppure il Pnrr è riuscito (almeno per ora) a cambiarne le sorti.
Insieme al polo dell’infanzia di via Sant’Abbondio, infatti, era stata candidata da Palazzo Marino nel bando dedicato alla ricostruzione e realizzazione di nuove scuole dell’infanzia e dei poli educativi 0-6 anni all’interno del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Ma sulla lista delle opere finanziate mancano entrambe all’appello. Non ci sta però il Comune, che nei giorni scorsi ha dato incarico ai suoi avvocati di avviare un’azione legale contro il Ministero dell’Istruzione e della Ricerca per contestate i criteri, i punteggi e la graduatoria che vede le scuole del Comune di Novara e Treviso davanti a Milano. L’amministrazione guidata dal sindaco Giuseppe Sala chiede l’annullamento del provvedimento con cui sono stati esclusi due interventi cruciali per la città: la bonifica e la demolizione dell’edificio di via Sant’Abbondio 27 e la realizzazione del polo dell’infanzia di via Rimini 258, con la ricostruzione dell’edificio.
Il ricorso è stato depositato sul tavolo del Tar del Lazio, che ieri, con un’ordinanza interlocutoria, ha rinviato tutto alla camera di consiglio del 10 gennaio 2023. La storia infinita della materna di via Rimini continua. Tutto è iniziato nel 2012 con la scoperta di amianto e la chiusura dell’asilo. Si sono susseguiti da allora annunci di lavori imminenti, tra via libera all’abbattimento inserito nel Piano triennale opere pubbliche (previsto ora per la primavera del 2023) e approvazione nel 2019 del quadro economico per un milione e 850mila euro tra demolizione e bonifica. Ma la vecchia struttura – che negli anni era stata anche dimora per disperati – è ancora lì. In attesa. Si confidava nel Pnrr per la sua ricostruzione e rinascita. Si dovrà attendere ancora mentre sta per iniziare una nuova battaglia, a colpi di carte bollate.