"Due anni per un esame non sono accettabili"

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Le liste d’attesa – endemiche alla sanità lombarda quanto la “libera scelta” di dove curarsi, aggravate nel post pandemia e dalla carenza di specialisti – s’incarnano nella protesta di persone con una prescrizione "programmabile" (cioè alla quale il medico non ha assegnato una priorità) che non riescono a prenotare un esame in tempi ragionevoli. Radio Popolare ha sollevato il caso del signor Antonio, una colonscopia prenotata lo scorso aprile per il 20 gennaio in via Doria, "annullata e rinviata al 27 dicembre 2023, poi annullata anche questa", riporta Medicina democratica, l’associazione di Vittorio Agnoletto che conduce il programma “37e2”. E denuncia pure che, dopo le segnalazioni all’Asst Fatebene-Sacco e all’Ats, ad Antonio sono stati offerti "ben tre appuntamenti, diventati miracolosamente disponibili in tre presidi", tra il 27 gennaio e il 16 febbraio.

Dall’Ats di Milano spiegano che questo supporto viene garantito a tutti coloro che le segnalano problemi analoghi, indipendentemente dal passaggio in radio: da un annetto, oltre a “smistare“ gli appelli alle strutture e controllarne i servizi, l’Ats cerca un’alternativa e quando la trova indica al paziente dove può prenotare. Quanto all’“apparizione“ di appuntamenti, l’Ats sottolinea che la colonscopia è tra gli esami di cui l’ultima delibera urgente dell’assessore Guido Bertolaso ha chiesto alle Asst d’incrementare la produzione, invitandole inoltre di nuovo ad "aumentare le agende prenotabili attraverso la rete regionale". Tradotto, a ridurre le “riserve”, accessibili dal Cup aziendale ma non dal call center, che tengono per i pazienti in cura (e programmare invece i loro controlli già dalla prima visita). "La denuncia di Agnoletto conferma una situazione fuori controllo. Due anni per una colonscopia non sono accettabili", tuona Pierfrancesco Majorino, candidato del centrosinistra alle regionali, sollevando altri "due casi che mi hanno segnalato".

E cioè: una visita cardiologica di controllo ed elettrocardiogramma prenotati per il 26 gennaio 2024 (tra un anno), un’ecocardio fissata il 31 gennaio 2025 (tra due anni) all’ospedale di Sondrio. Dall’Asst della Valtellina – una delle zone dov’è più grave la carenza di specialisti – rispondono che le prestazioni urgenti sono garantite dai dipendenti, mentre per quelle "programmabili" occorre coinvolgere i “sumaisti” (specialisti parasubordinati), ma anche loro mancano e ciò allunga i tempi. Dalla Regione aggiungono che Bertolaso sta creando una rete tra Asst per supportare quelle più in difficoltà.Giulia Bonezzi

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