Droga nell’auto della comandante, il giallo continua

Tanti i punti da chiarire nell’indagine che ha portato all’arresto dell’ufficiale dei vigili di Trezzano

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Droga nell’auto della comandante della polizia locale. Vicenda chiusa con gli arresti del comandante dei vigili di Trezzano sul Naviglio Salvatore Furci (foto) e dell’uomo che ha collaborato nell’organizzazione del complotto teso ad incastrare la comandante Vismara, l’albanese Mariglen Memushi? Pare proprio di no, perché ci sono ancora tanti aspetti da chiarire. Aspetti e vicende di cui certamente il pm Gianluca Prisco comincerà a chiederne i chiarimenti allo stesso Furci nel corso degli interrogatori in carcere che inizieranno quest’oggi. Se è ormai assodato che ad informare i carabinieri della presunta vendita di droga alla comandante sia stato il Memushi resta da verificare il ruolo che hanno avuto tutte le persone che, probabilmente contattate dallo stesso Furci, hanno concorso in vario modo alla riuscita del tentativo di discredito dell’operato della Vismara e dell’amministrazione rea di averlo “bocciato“ nella fase preliminare alla sua assunzione come ufficiale alla polizia locale di Corbetta. Ancora a distanza di quindici mesi dall’accaduto la comandante Lia Vismara non conosce diversi aspetti di ciò che accadde quella sera. Nel verbale del sequestro ci sono nomi di militari che il difensore della Vismara ha sempre sostenuto che non siano intervenuti nell’istante in cui veniva rinvenuta la droga sull’auto della comandante. Ma anche il modo in cui la notizia è stata resa nota poche ore dopo il sequestro, con dovizia di particolari, meriterebbe un approfondimento. Notizia che, a questo punto, sembra verosimilmente non essere stata “passata“ da fonti ufficiali ma raccontata dallo stesso Furci e corredata dalla foto del sindaco che, nella vicenda, non aveva avuto alcun ruolo.

Giovanni Chiodini

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