GIAMPAOLO NUVOLATI*
Cronaca

Dove la periferia diventa centro d’attrazione e vita

Giampaolo

Nuvolati*

Chi si spinge dal centro della città verso nord est incrocia una quartiere che ha fatto la storia di Milano. È il quartiere della Bicocca, così chiamato per via di una antica dimora di campagna voluta dalla nobile famiglia degli Arcimboldi intorno al 1450. Una piccola roccaforte testimone di grandi trasformazioni nel corso dei secoli. Non andremo troppo indietro nel tempo, ci basta guardare al ’900 per immaginare lo sciamare dei lavoratori che dalla stazione di Greco Pirelli raggiungevano gli stabilimenti della Pirelli, della Breda e della Falck. E per tanto tempo Bicocca è stata questo: storia di lotte operaie, di macchinari, di fumi, di volti sporchi e stanchi a fine turno. Oggi in questi luoghi c’è una moderna università pubblica: l’Università di Milano-Bicocca che con i suoi 40mila studenti ha modificato il paesaggio, anche se la riprogettazione dell’area ad opera del grande architetto Vittorio Gregotti ha cercato di rispettare le linee prospettiche dell’antico impianto urbano. Se si arriva a Greco Pirelli e ci si lascia perdere nel quartiere come flâneurs è facile scorgere resti di mastodontici ingranaggi dentati, ex torri di evaporazione e piezometriche, passaggi sopraelevati e più avanti un carro ponte che ci restituiscono un flebile ma pur sempre esistente segnale di quel che era il quartiere. Ma Bicocca oggi è anche arte e cultura: il Teatro degli Arcimboldi con Le scogliere di Spagnulo, l’Hangar Bicocca con i Sette palazzi celesti di Kiefer, e ancora la scultura The Pietrarubbia Group di Pomodoro, le Formelle della via Crucis di Paladino, la figura chained di Borondo e Tresoldi testimoniano una realtà non più soltanto periferica ma che parla all’intera città e si offre come un nuovo centro di attrazione e di vita.

* Prorettore della Bicocca