RICCARDO
Cronaca

Dopo la fiammata l’incubo stagflazione

Riccardo

Riccardi

La pandemia da Covid ha colpito indiscriminatamente. Chi più chi meno subisce regressi del Pil. Gli aumenti delle materie prime creano gravi problemi ad industrie, imprese agricole e famiglie. I mercati veleggiano ancora su un mare di liquidità, grazie alle politiche, per quanto?, espansive sia della FED che della BCE. Le déluge annunciato è giunto. Segnali di bolla immobiliare in Cina, Covid, la guerra in Ucraina, sanzioni alla Russia, inflazione. Arrivata anche negli Usa, dove, a differenza dell’Europa, non sono i prodotti energetici la causa. La Fed ha il governo della moneta e stampa quanti, e quando vuole, dollari. Con il denaro gratis ha prodotto, anche sotto la spinta dello esecutivo, una politica espansiva che ha favorito aziende e debitori. L’economia però si è surriscaldata e Powell sta chiudendo i rubinetti monetari. Aumenta i tassi anche perché i prezzi al rialzo sviliscono il patrimonio dei risparmiatori e degli investitori che si aspettano ritorni remunerativi e non decrementi inflattivi. Altro provvedimento, il blocco dei bond del Tesoro mantenendo, di contro, bassi i tassi a lungo per sostenere gli investimenti delle imprese. Il dollaro che rende di più, sale e sta diventando, oltretutto, in ragione della crisi geopolitica, sempre di più un bene rifugio. La alta quotazione del biglietto verde significa esportazione di inflazione soprattutto in Europa. Che, dopo la fiammata della ripresa, teme recessione e una pericolosa stagflazione. Si avverte prepotentemente l’assenza di un’anima europea. Il Covid ha indotto una corresponsabilità sul debito dei paesi membri. L’invasione in Ucraina solidarietà ma molti distinguo. L’Europa è mancante di una difesa comune. L’unica che potrebbe portare alla creazione di un governo centrale sovranazionale. Che induca le genti a comprendere come la sovranità nazionale ora lillipuziana resti nana in terra di giganti.