Dopo due anni con le ossa rotte arriverà un’estate da incorniciare

Dalla Valtellina al Benaco la buona ripresa dovrebbe partire a giugno. Le prenotazioni corrono

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Gli oracoli funzionano al cinema. Nella vita reale, no. Ma i segnali sono evidenti: per il turismo lombardo, il 2022 sarà comunque un’altra roba rispetto al 2021 e all’anno che l’ha preceduto. E se la ripresa sarà ancora tiepida a Pasqua e in primavera, le proiezioni parlano di un’estate da incorniciare, capace di compensare le perdite dell’era Covid per gli operatori lombardi che vivono dell’incoming e dei flussi in arrivo dall’Italia e dall’estero. Certo, in modo più graduale e ridotto in montagna, specie nelle località alpine (Livigno, Bormio, etc.) che hanno un’economia fortemente legata allo sci, uscite con le ossa rotte da due inverni frustranti.

Lo conferma Roberto Galli, presidente di Valtellina Turismo: "Fino al 10 gennaio abbiamo tenuto abbastanza bene, rimediando con i tanti ospiti italiani alla scarsa presenza di stranieri. Ma adesso ci troviamo a registrare un periodo nuovamente con il freno a mano". Previsioni? "Ci aspettiamo una buona ripresa a partire da giugno. Ma c’è ancora molta incertezza".

Decisamente più rosea la situazione sul Benaco. Massimo Ghidelli, presidente del Consorzio del Garda lombardo, non ha dubbi: "L’estate 2021 aveva già fatto registrare un boom di presenze, quasi paragonabile a quello del 2019. E quest’anno faremo anche di meglio. Le prenotazioni corrono, gli albergatori e ristoratori si presentano con strutture rinate rispetto al passato e stanno tornando anche gli inglesi, spariti nei mesi duri della pandemia". Come dire: grande ottimismo.

E se la Lombardia accoglierà turisti, dalla stessa Lombardia i turisti partiranno. Lo conferma Aigo, società di consulenza e osservatorio sempre attenta all’evoluzione della domanda e dell’offerta sul tema vacanze. "Il desiderio di viaggiare è fortissimo – spiega il presidente Massimo Tocchetti –. A spingere il mercato è da un lato l’allentamento delle restrizioni anti-Covid tra i Paesi europei e dall’altro la consapevolezza che ormai, a decidere, è il viaggiatore: se ha il Green pass ritrova il diritto alla libera circolazione oltre frontiera". L’immagine finale arriva dallo stesso Tocchetti ed è più realistica che allegorica: "I lombardi, come gli italiani, hanno i bagagli dietro alla porta di casa. Date loro un buon pretesto, e anche i loro bagagli cominceranno a camminare".

P.G.

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