REDAZIONE MILANO

Manovra di Heimlich: l'agente Donato Bamonte salva donna che rischia di soffocare

E' accaduto in un ristorante in provincia di Salerno. Il poliziotto è in servizio al carcere minorile Beccaria di Milano

La manovra di Heimlich (Archivio)

Prontezza, rapidità e mano ferma. Sono le qualità che hanno consentito a Donato Bamonte, agente di polizia penitenziaria in servizio al Beccaria, il carcere minorile di Milano, di salvare la vita a una donna che stava soffocando, dopo che un boccone le era andato di traverso. E' accaduto durante un pranzo di Ferragosto a cui Bamonte, in vacanza e quindi fuori servizio, stava partecipando. L'agente ha praticato alla sfortunata commensale la manovra di Heimlich, mossa che viene insegnata nei corsi di primo soccorso e che consente di far espellere il boccone attraverso un colpo di tosse. Una tecnica balzata agli onori della cronaca una settimana fa, quando la star della tv Alessia Marcuzzi ha rivelato di essere stata salvata da una conoscente, proprio grazia alla manovra di Heimlich.

Il pronto intervento 

A raccontare l'accaduto è il segretario generale del Sindacato autonomo polizia penitenziaria, Donato Capece, che chiede ora ai vertici del Dipartimento della giustizia minorile e di comunità una adeguata ricompensa al merito civile. “Il nostro poliziotto è stato davvero un eroe”, spiega Capece. Bamonte stava trascorrendo il giorno di Ferragosto, libero dal servizio, con amici e familiari in un ristorante di Roccadaspide in provincia di Salerno, quando si è accorto che una donna, seduta a un altro tavolo nel locale, stava rischiando di morire soffocata dopo che un pezzo di cibo le aveva ostruito le vie respiratorie. La scena fortunatamente non è sfuggita al poliziotto che ha prontamente lanciato l’allarme e che, con lucidità e fermezza, è riuscito a praticare la manovra per liberare le vie respiratorie della donna.

Bamonte ha applicato la tecnica nota come “manovra di Heimlich”: una mano appiattita sull’addome tra lo sterno e l’ombelico, l’altra stretta in pugno per liberare le vie respiratorie. La donna fortunatamente dopo poco ha espulso il cibo, tirando - in senso letterale - un sospirone di sollievo. “Siamo orgogliosi di lui:  con il suo gesto ha salvato la vita alla donna. Ora asupico che i vertici ministeriali gli riconoscano un'adeguata ricompensa”, conclude Capece.