"Do voce la fantascienza" Muraro, rock padano e non solo

Il cantautore di Vizzolo presenta il nuovo album ispirato a uno dei suoi generi preferiti

Migration

Dall’anima rock ai canti dei lavoratori e delle mondine fino all’ultimo album, di prossima uscita, "Non rientro", anticipato dall’omonimo singolo che attinge anche a temi ecologici. È questa la parabola artistica di Evasio Muraro, cantautore di Vizzolo Predabissi, noto anche al di fuori del Sud Milano per la sua ampia e variegata produzione musicale, che lo ha portato a fare molteplici esperienze.

In occasione del lancio di "Non rientro", Muraro si racconta, ripercorrendo anche gli esordi della sua carriera. "Nei primi anni Ottanta – ricorda – vinsi il festival di Melegnano ‘Parole e Musica’ con una canzone ideata insieme all’amico Fabio Stucchi. Galvanizzato da quell’esperienza, radunai i soldi raccolti con mance e lavoretti, andai alla Ricordi e comprai la mia prima chitarra. In un certo senso, sono figlio d’arte: mio padre recitava in una compagnia teatrale di paese, aveva sempre la battuta pronta. A suo modo, era un artista".

Nel 1985 la nascita di Settore Out, gruppo rock fondato da Muraro insieme a Fabio Stucchi, Daniele Denti e Moreno Zaghi. "Gestivamo la sala prove di Vizzolo, facevamo da catalizzatori per le band dei paesi vicini. Abbiamo lasciato un segno". Dopo lo scioglimento del complesso, nel 1995, il vizzolese è confluito nei The Groovers di Michele Anelli. Successivamente la scelta d’intraprendere la carriera da solista, col primo album, Passi, uscito nel 2000 e seguito due anni dopo da Canti di lavoro della Lombardia, un’opera di recupero di brani popolari promossa insieme all’associazione Il Levante. E’ in quel periodo che Muraro produce anche due dischi del Coro delle mondine di Melegnano. "I canti popolari sono un patrimonio da salvaguardare e riscoprire. Mi ricordano la mia infanzia: da ragazzino, nella balera del paese sentivo cantare anche in dialetto". Nella poliedrica carriera del cantautore c’è inoltre il recupero di alcuni brani della Resistenza.

Al suo attivo gli album Canzoni per uomini di latta (2009), O tutto o l’amore (2010) e Scontro tempo (2013). Spesso il suo repertorio attinge alla fantascienza, uno dei generi da lui prediletti. È il caso del singolo "Non rientro", dove un astronauta in orbita è dubbioso se far ritorno o meno sulla Terra, "un pianeta che forse ormai ci siamo giocati non solo dal punto di vista ambientale, ma anche per quanto riguarda l’appiattimento dei rapporti interpersonali".

Alessandra Zanardi

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro