Dj Fabo, percorso a ostacoli per la legge sul fine vita

Con nuove elezioni si riparte da zero. Cappato: "Ora battaglia in piazza"

Da sinistra Valeria Imbrogno, Cappato e Mina Welby

Da sinistra Valeria Imbrogno, Cappato e Mina Welby

Milano, 23 agosto 2019 - Il percorso era già lento e accidentato, tanto che il dibattito sull’eutanasia ed il fine vita era “saltato” dall’agenda parlamentare di settembre, lasciando lettera morta la decisione della Corte costituzionale, che lo scorso 24 ottobre aveva dato un anno di tempo per emanare una legge dopo il caso dj Fabo. E la crisi di Governo complica ancora di più la situazione. In assenza di una normativa, saranno i giudici della Consulta a indicare la linea il 24 settembre, quando si terrà l’udienza per decidere sull’incostituzionalità dell’articolo 580 del Codice penale che configura come reato l’aiuto al suicidio. Marco Cappato, tesoriere dell’associazione Luca Coscioni sotto processo a Milano per aver fornito «aiuto al suicidio» a Fabiano Antoniani, dj Fabo, deceduto in Svizzera con il suicidio assistito, lancia un nuovo appello alla politica, perché «finora è mancata la volontà».

Che cosa succede se si andrà a nuove elezioni?

«Se cade questo Parlamento cadono anche le leggi di iniziativa popolare sul fine vita e sulla cannabis, perché devono essere approvate entro due legislature: andrebbero in fumo le 130mila firme che abbiamo raccolto. Un nuovo Parlamento dovrebbe ricominciare scrivendo un nuovo testo. In ogni caso i tempi si allungherebbero a dismisura».

Quali scenari si aprono, invece, se si formerà una nuova maggioranza Pd-Movimento 5 Stelle?

«Finora la Lega ha posto i maggiori ostacoli. Pd, LeU e M5s formerebbero una maggioranza trasversale in Parlamento, come è successo con il testamento biologico. Noi abbiamo sempre detto che non è una questione di Governo, quanto di Parlamento, che deve calendarizzare la discussione e decidere. L’esecutivo, però, non deve ostacolare l’iter. Finora è mancato l’impegno, anche perché nel contratto di Governo Lega-M5s c’era l’immediata calendarizzazione delle leggi di iniziativa popolare. Cosa che non è mai avvenuta».

Che cosa succederà il 24 settembre, alla Consulta?

«La Corte potrebbe sancire l’incostituzionalità, e il Parlamento dovrebbe legiferare all’interno di un quadro ben definito. Se dovesse darci torto, invece, il Parlamento avrà un margine di intervento pieno. In ogni caso non si torna indietro. Nel frattempo il processo a Milano resta sospeso».

Quanto tempo potrebbe servire ancora per avere una legge sul fine vita?

«Sul testamento biologico c’è stato uno stallo per anni e poi una accelerata. È un problema di volontà politica. Noi il 19 settembre organizzeremo una manifestazione a Roma. Ci sarà anche Valeria Imbrogno, la compagna di dj Fabo. Vogliamo portare nelle piazze la nostra battaglia per i diritti, siamo stanchi di aspettare».

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro