RUBEN
Cronaca

Disturbi psichici e legge Basaglia. Storia e futuro

Ruben Razzante, legge quadro Basaglia: evento a Milano per riflettere sul passato e futuro della cura del disagio mentale, con focus su sfide attuali e strategie terapeutiche.

Razzante*

Ha 46 anni ed è la prima e unica legge quadro in materia. La legge 180, meglio conosciuta come legge Basaglia, riformò il sistema di cura per il disagio mentale, impose la chiusura dei manicomi e segnò una svolta nel mondo dell’assistenza ai pazienti psichiatrici. Poste Italiane, nel mese di marzo, ha peraltro comunicato l’emissione, da parte del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, di un francobollo commemorativo di Franco Basaglia, nel centenario della nascita, a riprova della sua importanza per la storia del nostro Paese. Per riflettere sul passato, ma anche per guardare al presente e al futuro della cura del disagio e del disturbo psichico, nonché per promuovere attivamente il benessere psicologico, l’Ordine degli Psicologi della Lombardia (OPL) ha organizzato una serata dedicata proprio ai grandi cambiamenti che la legge Basaglia ha portato nel panorama sociale e culturale italiano e non solo.

L’evento si terrà lunedì 13 maggio alle 20 a Milano presso la Casa della Psicologia, in Piazza Castello 2, e online sulla piattaforma GoToWebinar. Gli interventi dei relatori si concentreranno sulle sfide attuali e future che affrontano coloro che lavorano nei servizi dedicati alla salute mentale e offriranno una panoramica multi-prospettica e interdisciplinare sulle strategie terapeutiche del domani. La legge Basaglia è stata inserita all’interno della legge istitutiva del Servizio Sanitario Nazionale (la n. 833 del dicembre 1978). Le principali caratteristiche vertono sull’eliminazione del concetto di pericolosità, riferito al paziente, per sé e per gli altri con il trattamento sanitario in psichiatria basato sul diritto della persona alla cura e alla salute. In sostituzione degli ospedali psichiatrici la legge Basaglia promuove la costruzione di strutture alternative al manicomio con la previsione di servizi psichiatrici territoriali. *Docente di Dirittodell’informazioneall’Università Cattolica