Erano tutte city car elettriche le 23 auto andate a fuoco nella notte tra mercoledì e giovedì nel comprensorio “Milano Fiori“, in un’area di parcheggio di Enlive Spa, società del gruppo Eni che si occupa di mobilità sostenibile e car sharing. Il luogo dove si è sviluppato l’incendio, lungo la strada 9 di Milano Fiori, si trova nel territorio di Rozzano, al confine con Assago. Quando, alle 3.30, i vigili del fuoco sono intervenuti con 4 squadre di 20 uomini in totale per domare le fiamme, il rogo era già esteso e aveva raggiunto tutte le auto posteggiate in quell’area, oltre a un furgone a gasolio, parcheggiato poco distante. I pompieri hanno impiegato 4 ore per avere ragione delle fiamme.
Spento finalmente l’incendio, dei veicoli sono rimaste solo le carcasse. Scheletri di lamiera, a dare l’idea di quanto il rogo sia stato fulmineo e aggressivo. Sono in corso le indagini per capire se si sia trattato di un atto doloso o di un fatto accidentale. I carabinieri di Rozzano hanno acquisito le immagini delle telecamere di zona, per esaminarne i fotogrammi, alla ricerca di dettagli utili ad approfondire l’accaduto. Dalle prime ricostruzioni non sarebbero emersi elementi riconducibili a un’azione mirata, ma le verifiche procedono, in ogni direzione. Di certo, vista la posizione dei veicoli uno accanto all’altro, è bastato che una sola delle auto prendesse fuoco per innescare un effetto domino e propagare le fiamme verso le altre. Le componenti elettriche dei veicoli hanno evidentemente agito da moltiplicatori, contribuendo a rendere l’incendio corposo e veloce. Per fortuna il rogo non si è esteso ulteriormente. Intanto, la zona interessata dall’accaduto è stata transennata. L’episodio contribuisce a riaccendere il dibattito sulla sicurezza dei veicoli a batteria. Un mese fa, a Pantigliate, ha preso fuoco un’auto elettrica in sosta e spenta nel garage del proprietario.
Alessandra Zanardi