BARBARA CALDEROLA
Cronaca

Donne disabili vittime di violenza e soprusi. Artemisia ne ha aiutate 70 in 18 mesi

Grazie a una formazione mirata, consultori specializzati a Melzo, Rho, Rozzano, San Donato e Cinisello

Una simbolica manifestazione contro sopraffazione e abusi nei confronti delle donne

Una simbolica manifestazione contro sopraffazione e abusi nei confronti delle donne

Risultati oltre le aspettative per Artemisia, progetto che aiuta le donne disabili a lasciarsi i maltrattamenti alle spalle. Un dramma nel dramma. Nel 2023 sono state 41 vittime con handicap che si sono rivolte ai centri antiviolenza della rete per avere aiuto. Nei primi sei mesi del 2024 erano già 29 (su un totale di 370, il 7,8%). I consultori specializzati sono a Melzo, Rho, Rozzano, San Donato, Legnano e Cinisello, Milano. Il progetto è di Fondazione Somaschi, Asphi, Ledha-Lega per i diritti delle persone con disabilità, Ceas-Centro ambrosiano di solidarietà, fondazione Centro per la famiglia Carlo Maria Martini.

"Tutto frutto di un grande lavoro di sensibilizzazione e di formazione", spiegano i promotori, che hanno appena presentato alla Regione le linee guida per facilitare l’accesso delle disabili agli aiuti. I partner si sono concentrati su un fenomeno all’interno di un fenomeno: "La stima è che su 10 donne disabili sette abbiano subito un abuso nella vita". Ma nei centri che accolgono le vittime mancava una preparazione dedicata, che adesso "grazie al progetto c’è".

Il nome del piano Artemisia, cioè “Attraverso reti territoriali emersione di situazioni di violenza“ non è casuale, "ed è legato anche alla figura di Artemisia Gentileschi", la pittrice violentata nel Seicento da un amico di famiglia che denunciò il suo aguzzino. Un simbolo potente anche quattro secoli dopo. "I dati – ancora i gruppi – dimostrano che l’iniziativa risponde a un bisogno reale ed emergente". "La battaglia si vince attraverso la consapevolezza individuale e collettiva del fenomeno e del suo impatto sulla vita delle donne e dei bambini – spiega Chiara Sainaghi, responsabile dei Centri aiuto alla vita di Fondazione Somaschi –. Vale ancora di più quando parliamo di donne in difficoltà e dei servizi che le sostengono. Artemisia ci ha permesso di aprire nuove strade, di creare connessioni, di coinvolgere alleati nel contrasto alla sopraffazione e nel supporto a chi si trova in questa condizione".

Tra il 2023 e il 2024 è stato portato a termine un lavoro di formazione rivolto sia alle operatrici degli sportelli antiviolenza "per migliorare le loro competenze sui temi relativi alla disabilità", sia all’interno del mondo associativo "per sensibilizzare sulle questioni di genere". Un’opera che non è sfuggita al Pirellone che ha "integrato i requisiti sull’accessibilità delle prestazioni contro i soprusi in famiglia, incluse le case rifugio e i centri di accoglienza, sempre accompagnati dalla preparazione del personale sul tema dell’handicap". Da qui le nuove linee guida appena presentate a Palazzo Lombardia.