Antonio Di Fazio, l’inchiesta si allarga: la Dda indaga sul legame con i clan

Anche il suo patrimonio è finito sotto la lente. Le sue società erano scatole vuote piene di debiti

Antonio Di Fazio

Antonio Di Fazio

 

di Anna Giorgi

Scatole vuote, piene di debiti. Così vengono definite negli ambienti investigativi e giudiziari, le società farmaceutiche che facevano capo ad Antonio Di Fazio, l’imprenditore finito in carcere il 21 maggio per aver avvelenato e violentato una studentessa di 21 anni. Secondo l’accusa Di Fazio sarebbe l’autore anche di altri tre casi di violenze consumati con lo stesso "schema" nei confronti di altrettante ragazze, oltre ad essere indagato per stalking nei confronti di un’altra giovane e di maltrattamenti e abusi ai danni dell’ex moglie, che già in passato aveva presentato denuncia. Anche sui debiti si sta concentrando la procura e soprattutto sulla provenienza di quel flusso di denaro che gli consentiva una vita apparentemente agiata. Nell’inchiesta sull’imprenditore, condotta dai carabinieri e coordinata dall’aggiunto Letizia Mannella e dai pm Alessia Menegazzo e Pasquale Addesso, è stato aperto quindi un filone anche sul fronte patrimoniale e finanziario.

Dai primi accertamenti risulta che alcune delle sue società fossero cariche di debiti. Indagini sugli "affari" che gli inquirenti stanno approfondendo, anche tenendo conto di sospetti legami dell’imprenditore con ambienti della criminalità organizzata. La Dda sta cercando di fare luce sui rapporti dell’imprenditore con il clan della ‘ndrangheta Valle-Lampada, con cui aveva intessuto legami. Ma non solo, in una vecchia vicenda giudiziaria, Di Fazio risultava coinvolto in un vicenda di estorsione, di cui l’imprenditore sarebbe stato vittima. Intanto già tre giovani nelle ultime settimane hanno messo a verbale di aver subito abusi (in un caso anche per alcune settimane) dopo essere state rese incoscienti con benzodiazepine e dopo la solita finta offerta di stage lavorativi, oltre all’episodio di fine marzo che ha portato all’arresto di Di Fazio.

E sono state raccolte anche le deposizioni di un ragazza, che avrebbe subito atti persecutori e molestie, e dell’ex moglie del manager che già una decina di anni fa aveva presentato denunce contro di lui. Il fascicolo era stato archiviato. Ora è stato riaperto, sulla base delle ultime testimonianze.

mail: anna.giorgi@ilgiorno.net

 

 

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