Milano, 5 dicembre 2024 – L'ex imprenditore farmaceutico Antonio Di Fazio, che sta già scontando una pena definitiva di 9 anni di reclusione per cinque episodi di violenza sessuale con uso di benziodizapine, è stato condannato a un altro anno e mezzo di reclusione per maltrattamenti in famiglia, nei confronti dell'ex moglie e del figlio.
"Finalmente la mia assistita, dopo 15 anni, ha avuto giustizia", ha spiegato l'avvocato Maria Teresa Zampogna dopo la lettura della sentenza. I giudici della Corte d'Appello di Milano hanno anche condannato l'uomo a versare una provvisionale di 30mila euro per l'ex moglie e 20mila per il figlio, come anticipo sul risarcimento complessivo da quantificare in sede civile.
I fatti contestati
Gli episodi al centro dell'accusa di maltrattamenti in famiglia sarebbero avvenuti dal 2008 al 2017, l'accusa di violenza sessuale è invece prescritta. Il processo d'Appello bis è scaturito dalla sentenza della Cassazione, che aveva accolto il ricorso della Procura generale contro la decisione della Corte d'Appello di Milano di riqualificare i maltrattamenti e la violenza sessuale nei confronti della moglie in atti persecutori così da essere prescritti.
"La condanna complessiva inflitta a Di Fazio è un'enormità", ha spiegato il difensore dell'uomo, l'avvocato Ivano Chiesa.
L'ex imprenditore, presente in aula, sta scontando la pena in regime di detenzione domiciliare in una comunità terapeutica, per ragioni di salute.
Narcosi e violenze
Tra gli episodi che hanno portato alla sua condanna quello per cui venne arrestato nel maggio del 2021: per l'accusa aveva narcotizzato e violentato una studentessa 21enne attirata nel suo appartamento con la scusa di uno stage per poi fotografarla approfittando del suo stato di incoscienza. Poi sono emerse altre vittime.